Segreti in tavola
In occasione della Festa di San Giuseppe, che cade il 19 marzo, la narratrice gastronomica Clara Vada Padovani ci racconta la storia delle zeppole di San Giuseppe, un dolce tipico della tradizione napoletana. Questi deliziosi bignè fritti o al forno, farciti con crema pasticcera e decorati con amarene, sono il simbolo della Festa del Papà in Italia.
Le origini delle Zeppole di San Giuseppe
La parola zeppola deriva dal latino medievale zippulae, che richiama la forma degli antichi impasti fritti. Secondo la tradizione, le prime zeppole sarebbero state preparate nel Convento di Santa Chiara a Napoli, proprio in occasione della festa di San Giuseppe. Da allora, il dolce ha conquistato pasticcerie e friggitorie diventando un simbolo della festività.
La tradizione napoletana e l’innovazione di Pasquale Pintauro
Durante la festa, le zeppole di San Giuseppe venivano vendute per le strade, nei mercati e nei vicoli di Napoli. Si racconta che nel 1840, il pasticcere Pasquale Pintauro, celebre per le sue sfogliatelle, abbia avuto l’idea di friggere le zeppole direttamente in strada, davanti alla sua pasticceria, dando così il via a una tradizione ancora oggi amata.
Come si preparano le Zeppole di San Giuseppe?
Le zeppole possono essere fritte o al forno, con un impasto a base di farina, uova, burro e zucchero. Dopo la cottura, vengono farcite con crema pasticcera e guarnite con un’amarena sciroppata, un tocco distintivo che le rende irresistibili.
Le zeppole Oggi
Oggi le zeppole di San Giuseppe sono diffuse in tutta Italia, con varianti che includono ripieni alla ricotta o al cioccolato. Tuttavia, la versione napoletana classica rimane la più apprezzata e rispettata nella tradizione.