Good Life
Che delizia terminare ogni tanto un pasto con un goccio di buon Vin Santo! Ma conosci l’origine del suo nome? Si chiama così perché era spesso utilizzato durante le celebrazioni della messa, in particolare per l’eucaristia, essendo un vino dolce e stabile che si prestava a questo scopo. L’associazione con la liturgia cristiana potrebbe aver dato origine al nome, collegandolo al concetto di “santità”. Un’altra leggenda, narra che, durante il Concilio di Firenze del 1439, il patriarca ortodosso Bessarione assaggiò un vino locale dolce e disse: “Questo vino è come il vino di Xanthos”, riferendosi al vino dolce prodotto a Santorini (Grecia). I presenti, fraintendendo, pensarono avesse detto “vino santo”, e il nome rimase. Lo sai che, comunque, anticamente si riteneva che il vin santo avesse proprietà curative?. In passato, veniva somministrato ai malati e ai moribondi, per il suo effetto corroborante, quasi fosse un “vino santo” capace di donare conforto spirituale e fisico. Il nome “vin santo” è dunque un mix di tradizione religiosa, usi culturali e leggende affascinanti che ne esaltano la storia e l’identità unica. Con o senza i famosi biscotti “cantucci”, è un’abitudine che, dalla Toscana al Veneto alla Sicilia, accompagna spesso e in modo gradevole la fine dei nostri pasti.