Segreti in tavola

12.06.2023
Vi svelo i segreti della Ciliegia di Raiano e di Giuliano Teatino
PLAY

Avete mai assaggiato la ciliegia di Raiano e di Giuliano Teatino? cominciamo col dire che ci troviamo in Abruzzo dove vengono coltivate alcune varietà di ciliegio dolce che donano dei frutti buonissimi, da sempre tanto da ottenere il riconoscimento PAT, ovvero prodotto agroalimentare tradizionale. Più precisamente, l’area di coltivazione interessa parte del territorio delle province di Chieti (Giuliano Teatino, Canosa Sannita, Ari, Torrevecchia Teatina) e dell’Aquila (Raiano, Corfinio, Prezza).
Nella zona di Giuliano Teatino le ciliegie venivano coltivate, fino alla fine degli anni ‘60 ma venivano destinate soprattutto all’industria dolciaria. Con il tempo la coltura è stata riconvertita con varietà da destinare al consumo fresco. Nella zona di Raiano, invece, la coltura è stata destinata al consumo del fresco fin dall’inizio del ‘900.

San Girolamo sosteneva che il ciliegio fosse stato importato in Italia dall’Asia Minore ad opera di Licinio Lucullo, maestro di grande raffinatezza culinaria, dopo la terza guerra mitridatica. Questa pianta sarebbe originaria della città di Kerasunte (l’attuale Giresun), dal cui toponimo i romani ricavarono il nome del frutto e dell’albero, cerasum e cerasus. La fonte è senza dubbio autorevole, ma probabilmente le ciliege in Italia esistevano ancor prima dell’età classica come dimostrato da alcuni resti fossili rinvenuti in diversi scavi.

Nella zona abruzzese l’importanza economica della ciliegia, come del resto della frutta in genere, è comunque assai modesta fino alla fine dell’Ottocento e il consumo è riservato alle classi particolarmente abbienti o alla gente di campagna. Le colture principali della zona erano i cereali e gli allevamenti zootecnici, la vite e il gelso, che fungeva spesso da tutore della vite e allo stesso tempo le sue foglie servivano come nutrimento per i bachi da seta, allevamento, come molti riportano, assai redditizio. Quando, all’inizio del Novecento la bachicoltura andò in crisi per il crollo dei prezzi della seta, il gelso venne sostituito dalle ciliegie. L’Annuario Statistico dell’Agricoltura Italiana del 1952 riporta la produzione di ciliegie in Abruzzo, e con una cartina geografica ne evidenzia le zone di coltivazione che corrispondono a quelle attuali.

Se passate da quelle parti, avete tempo fino a luglio per gustarle, quindi non perdete l’occasione!

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato ai segreti delle amarene)