Travel Experience
Tra lo Yemen e il corno d’Africa si trovano quattro isole tra le più incredibili che abbia mai visitato; di queste la più grande è Socotra che rappresenta la nostra meta di oggi. Per le sue bellezze dal 2008 questo piccolo arcipelago, considerato da tutti un paradiso perduto, è inserito tra i patrimoni dell’ UNESCO. Un minuscolo arcipelago perso nell’oceano indiano, ad oltre 300 km dalla costa più vicina, che grazie ai tanti riconoscimenti per le sue bellezze naturalistiche ha intrapreso un cammino verso un turismo ecosostenibile volto a mantenere inalterati i precari equilibri della natura. Il periodo migliore per visitare Socotra va da ottobre a maggio, poi i monsoni, particolarmente violenti in queste zone, rendono l’isola poco ospitale. Distese di sabbia desertica che si tuffano nel mare, altopiani calcarei e i monti Haghir, richiamano gli amanti del tracking pronti ad affrontare qualche scomodità per essere però ampiamente ripagati da quanto l’isola ci offre. Pensate che originariamente Socotra faceva parte della placca tettonica africano-arabica da cui si staccò dando luogo a quell’ effetto di isolamento che ha fatto in modo che buona parte delle specie vegetali presenti siano uniche al mondo. Specie di piante grasse come la Dracaena la cui chioma ha la forma di un ombrello rovesciato o l’albero del cetriolo o il melograno di Socotra sono solo alcuni esempi di questo paradiso botanico. Ma altrettanta attenzione va riservata agli uccelli sia migratori che stanziali molti dei quali endemici. E poi il mare con una barriera corallina inalterata e branchi di pesci e crostacei da ammirare. La natura qui è selvaggia, inospitale ma questo è solo il prezzo da pagare per scoprire uno degli ultimi santuari della natura.
8Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Vigo)