Segreti in tavola

15.12.2017

Lo sapevate che il tamarindo è un legume? Appartiene alla famiglia delle Fabacee, la stessa di fave, piselli, lenticchie e fagioli.
In effetti la pianta di tamarindo produce dei baccelli marroni molto simili esteticamente a quelli delle fave e del carrubo.

In Italia il tamarindo si utilizza quasi esclusivamente come sciroppo, ma in altre cucine, soprattutto quella asiatica e quella latino-americana, i frutti del tamarindo si mangiano o si utilizzano come spezia, essiccati o meno, e sono un ingrediente fondamentale di tantissime ricette.

Il sapore del tamarindo è un po’ aspro, ma cambia molto a seconda del grado di maturazione. Infatti quando i frutti sono acerbi sono molto aspri e ottimi per arricchire piatti salati, mentre quando sono molto maturi diventano dolci e sono l’ideale per dolci, sciroppi o anche da mangiare da soli.

Il tamarindo è una pianta che cresce principalmente nell’Africa tropicale, ma è coltivata e diffusa anche in India e in America, in particolare in America Latina. Può essere difficile trovarne i frutti in Italia, ma vale veramente la pena cercarli: infatti il tamarindo è noto per le sue proprietà benefiche, in particolare è un ottimo digestivo e lassativo e viene anche spesso utilizzato come antibatterico naturale.

SCIROPPO DI TAMARINDO

Buonissimo da aggiungere all’acqua o per aromatizzare le tisane.
Ingredienti
2 l di acqua
800 g di polpa di tamarindo
zucchero

Preparazione

• fate bollire l’acqua e aggiungete la polpa di tamarindo per 15 minuti a fuoco lento
• Filtrate il tutto e aggiungete l’equivalente del doppio del suo peso in zucchero.
• Lasciate bollire per circa altri 30 minuti, quindi lasciate raffreddare.
• Conservate lo sciroppo in una bottiglia a chiusura ermetica.