Segreti in tavola
Cominciamo col dire che l’uva sultanina è una varietà del frutto che appartiene alla specie della Vitis Vinifera : le sue origini si rintracciano in Grecia, in Iran e in Turchia. I suoi acini sono piccoli e ovali, con la buccia gialla e sottile, non hanno semi e invece hanno un alto contenuto di glucidi. Ha un gusto dolciastro e una consistenza croccante.
L’uva sultanina viene utilizzata per la preparazione di conserve, confetture e distillati.
Viene coltivata principalmente in zone caratterizzate da clima soleggiato e mite e in terreni molto profondi e corposi.
L’uva sultanina è un ingrediente previsto dalla ricetta ufficiale dal panettone tradizionale artigianale, definita dalla Direzione Generale per la Tutela dei Consumatori e dal Ministero delle Attività Produttive.
L’uva sultanina non va confusa con l’uva passa o uvetta che si produce disidratando diverse tipologie di uva, e poi viene trattata con glucosio o altri conservanti. E’ dunque un alimento che rientra nella famiglia della frutta disidratata, contiene quindi pochissima acqua, non fornisce l’apporto idrico tipico della frutta fresca, ed è anche molto calorica e ricca di fruttosio e di potassio. Spesso viene usata come ingrediente per la produzione industriale di dolci come panettoni, strudel e muffin.
La confusione si crea perché l’uva passa spesso si produce utilizzando i frutti dell’uva sultanina bianca, in particolare gli acini medio-piccoli di colore giallo paglierino.
Quindi l’uva sultanina passa è ricca di sostanze benefiche per il nostro organismo: vanta un’elevatissima concentrazione di potassio, utile nella regolazione della pressione sanguigna; contiene anche calcio e ferro ma, per la loro scarsa biodisponibilità, non risultano del tutto assorbibili. Ma la cosa principale da ricordare che si tratta di un alimento estremamente calorico e che, “antiossidanti a parte”, fornisce alte concentrazioni di zuccheri.