Travel Experience
Il mio caro amico giovanni lumia compagno di viaggi e di immersioni che ho piu’ volte citato nel mio libro ,mi ha parlato del suo viaggio in polinesia, nell’arcipelago delle Tuamotu. Partito da Milano, via Parigi e Los Angeles è arrivato a Tahiti al termine di un volo davvero molto ma molto lungo, le isole Tuamotu sono luoghi remoti.
Degli atolli sperduti, lontani perfino dall’isola di Tahiti che oggi è il centro nevralgico ed economico della Polinesia francese.
Tahiti è una montagna che sorge dal mare con picchi vertiginosi coperti da foreste. I suo colori possono essere amabili ma il suo fascino e la sua quiete così ben rappresentati nei quadri di Gauguin sono stati turbati dal mondo moderno e sovrappopolato.
Giovanni è arrivato sull’atollo di Fakarava, nel cuore delle Tuamotu, un piccolo villaggio di polinesiani, palmeti ed un mare straordinariamente bello, un mondo d’acqua.
E’ per esplorare questo mondo sommerso che il mio amico è andato fino lì.
Non solo le pass oceaniche sono ricchissime di pesci e di madrepore. Immergersi nelle Tuamotu significa anche entrare in contatto con gente speciale, dalle vite fuori dall’ordinario e soprattutto significa entrare in sintonia con la natura oceanica di questi luoghi.
Il vento, le maree generano correnti che a loro volta sono influenzate dal moto ondoso che ogni istante – frangendosi sul bordo del reef – immette nell’atollo enormi quantità d’acqua e di vita.
Con la corrente in entrata verso l’atollo, le pass oceaniche diventano un luogo d’incontro e di caccia per milioni e milioni di pesci e soprattutto di squali.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a La Digue)