Segreti in tavola
Il pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP è uno dei prodotti più tradizionali dell’agricoltura campana e si coltiva in tutto il parco nazionale del Vesuvio, ad alta quota.
Vi siete mai chiesti perché la pizza napoletana sia così buona? Beh, sicuramente è anche un po’ merito dei pomodori speciali che si coltivano nell’area!
Il loro sapore intenso e gustosissimo è dovuto al terreno vulcanico in cui è coltivato e all’abbondanza di sole: secondo una leggenda, le radici di questi pomodorini si nutrono della lava del Vesuvio.
I pomodori del Vesuvio pesano circa 25-30 grammi, hanno forma ovale o allungata e presentano una piccola punta all’estremità inferiore. La buccia è spessa, quindi consente una più lunga conservazione del pomodoro, e la polpa è soda e compatta e ha un sapore dolce con retrogusto un po’ acidulo, per via dell’elevata concentrazione di zuccheri e sali minerali, quali calcio, fosforo e potassio.
I pomodorini del Vesuvio contengono anche tante vitamine A e C, e sostanze antiossidanti che combattono l’azione dei radicali liberi.
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP si coltiva con un metodo tradizionale, su sostegni con paletti di legno e filo di ferro, per evitare che i frutti tocchino terra e per fargli ricevere raggi solari in maniera più uniforme.
Il nome “del Piennolo” deriva dalla tecnica di conservazione tradizionale, per cui si formano dei “piennoli”, cioè pendoli, dei grandi grappoli di pomodorini conservati sospesi in luoghi asciutti e ventilati per consentirne una lenta maturazione.
Il segreto per poter gustare questi pomodorini per tutto l’anno è preparare la tipica conserva chiamata “pacchetella”: è semplice, basta tagliare a filetti i pomodorini, aggiungere del sale, schiacciarli manualmente in un barattolo di vetro precedentemente sterilizzato, e poi far bollire il barattolo chiuso per circa un’ora, fino a pastorizzarlo.
(se l’hai perso rileggi e ascolta l’approfondimento della seria #mangiamoitaliano dedicato alla mostarda di Cremona PAT)