Segreti in tavola
Le proteine sono fondamentali per il nostro organismo, svolgendo un ruolo cruciale nella costruzione e riparazione dei tessuti, nel supporto della massa muscolare e nella salute delle ossa. Ma quali proteine scegliere e qual è il fabbisogno giornaliero ideale? La Dottoressa Silvia Parola, biologa e specialista in patologia clinica, ci guida alla scoperta di questo importante nutriente.
Fabbisogno proteico giornaliero: quanto ne serve?
Secondo le linee guida dell’EFSA, il fabbisogno proteico giornaliero per una persona normopeso è di circa 0,8/1 g di proteine per kg di peso corporeo. Per gli sportivi, questo fabbisogno può aumentare fino a 1,5/2 g/kg di peso. Superare queste dosi non porta benefici aggiuntivi, poiché l’organismo non ha riserve proteiche e l’eccesso viene eliminato, sovraccaricando i reni.
Fonti proteiche: quali scegliere?
Le proteine si estraggono da alimenti di origine animale e vegetale. Le fonti più comuni includono latte, uova, soia e piselli. Una novità interessante è il collagene idrolizzato, una proteina abbondante nel nostro corpo, che offre numerosi vantaggi.
Collagene idrolizzato: un alleato per muscoli, ossa e pelle
Il collagene idrolizzato, grazie alla sua struttura frammentata in piccoli peptidi, è facilmente assimilabile dall’organismo. Studi recenti hanno dimostrato che la sua integrazione, combinata con l’attività fisica, favorisce:
- Aumento della massa magra e della forza muscolare
- Riduzione della massa grassa
- Mantenimento della densità ossea
- Miglior recupero funzionale e riduzione dell’indolenzimento
Benefici per sportivi, anziani e donne in menopausa
Il collagene idrolizzato è particolarmente indicato per:
- Sportivi: per migliorare il recupero e ridurre l’affaticamento muscolare.
- Anziani: per contrastare la sarcopenia, la perdita di massa muscolare legata all’età.
- Donne in menopausa: per sostenere la densità ossea.
Dove trovare il collagene?
Il collagene è presente in molti alimenti, ma l’organismo lo assimila meglio nella forma idrolizzata. Questa forma, spezzettata in peptidi, raggiunge più facilmente i tessuti attraverso il flusso sanguigno.