Segreti in tavola
E’ considerato il principale esperto nell’uso di tè, tisane e infusi nell’alta cucina, e il giovane toscano Gabriele Bianchi, classe 1995, si può considerare a tutti gli effetti un innovatore. Sua la decisione di varcare una nuova frontiera del pairing e sdoganare alcune delle bevande più diffuse al mondo e dalla storia millenaria abbinandole sia con i piatti del fine dining contemporaneo che con le preparazioni italiane più tradizionali.
Lo ha fatto in un libro di recente pubblicazione, “Cacio pepe e kombucha” (ed. Il Forchettiere), in cui abbina dieci “mostri sacri” della cucina italiana – dall’Amatriciana al tiramisù, dal baccalà mantecato alle tagliatelle al ragù fino al bollito misto – a tè, tisane e kombucha. Ma lo fa ogni sera al ristorante Essenziale di Firenze, dove accosta queste bevande ai piatti dello chef Simone Cipriani.
“Da qualche tempo – spiega il sommelier e influencer toscano – il fenomeno del pairing non ha più solo il vino come unico interlocutore presso chef e sommelier: prima le alternative per accompagnare il pasto erano le bollicine, poi sono arrivate le birre artigianali e i cocktail. Con questo volume, abbiamo voluto attraversare l’ultima frontiera: tè, tisane e kombucha sono bevande accomunate da origini antichissime ma profondamente diverse per ingredienti e preparazione, fino a pochi anni fa relegate al rito del tè delle cinque o all’uso come antistress.
Ancora oggi nessuno verserebbe il tè in un calice di cristallo anziché in una tazza di porcellana: da qui la scelta di selezionare dieci piatti della cucina italiana e proporli in abbinamenti fuori dagli schemi”.
Bio: chi è Gabriele Bianchi
Miglior cameriere d’Italia under 30 nel 2019, sommelier, influencer, volto televisivo e “voce” radiofonica, nonché esperto nell’uso di tè e tisane in cucina: nonostante la giovane età Gabriele Bianchi ha alle spalle numerose esperienze nei ristoranti stellati più famosi d’Italia, tra cui l’Enoteca Pinchiorri (Firenze) di Giorgio Pinchiorri e madame Annie Feolde, il ristorante Da Vittorio della famiglia Cerea e Villa Crespi di chef Antonino Cannavacciuolo. Attualmente è maître di sala ad Essenziale (Firenze) con chef Simone Cipriani, a sua volta habitué di Gambero Rosso Channel.
Gabriele inizia ad appassionarsi al mondo della sala e della cucina all’età di dieci anni grazie ai genitori, che all’epoca gestivano il ristorante di famiglia Marina di Bibbona (Livorno).
La curiosità per il mondo della sala e accoglienza lo porta a diventare sommelier, coltivando di anno in anno la sua grande passione per il mondo del tè, iniziando a proporre abbinamenti insoliti nella ristorazione. Oggi è considerato l’unico influencer del mondo della sala e dell’accoglienza con quasi 20mila follower, e ciò gli ha aperto le porte di alcune trasmissioni televisive di successo.
Quando non lavora, beve: non (solo) per piacere personale, bensì per costruire carte dei vini e restare aggiornato sulle novità enologiche del territorio. E’ inoltre brand ambassador di Casa Emma (Chianti Classico), Tenuta I Greppi (Bolgheri) e la “Casa della divisa” per cui ha creato una linea di prodotti per la sala, nonché autore del progetto “Rivoluzione Sala”.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alle curiosità dal mondo)