Travel Experience
Amici oggi restiamo in Europa, e vi porto nel luogo magico dei castelli della Baviera, ovvero Fussen. Il mio arrivo in Germania mi ha mostrato una piccola città a circa un chilometro dal confine con l’Austria, sapevo solo che in passato questa locality era stata un importante centro per la costruzione di violini di altissima qualità in tutta la Germania e non solo. Per raggiunge Fussen questo piccolo centro bavarese, ho percorso circa due ore di treno da Monaco di Baviera, dove mi trovavo, per poterla poi raggiungere ed immergermi in una vera atmosfera medievale, volendo visitare i castelli di Neuschwanstein e HohenschwangauI, I due castelli più famosi della Germania che sapevo distare solo quattro chilometri l’uno dall’altro ma sopratutto mi intrigava il fatto che avrei potuto raggiungerli tranquillamente a piedi attraverso una serie di sentieri alpini. Purtroppo non ero a conoscenza del problema che tanto il castello di Neuschwanstein quanto il castello di Hohenschwangau si trovavano in cima alle montagne e quindi ho dovuto scarpinare parecchio, scoprendo dopo in cima col fiato e che avrei potuto prendere una carrozza o un mezzo che mi avrebbe portato senza fatica in cima. I castelli sono tenuti in tale stato che ad ogni sala o stanza mi aspettavo di incontrare il re o la regina, molto caratteristiche le sale della caccia e quella delle armature. Mi ha colpito molto una torre con veri e terribili strumenti di tortura dell’epoca, facendomi andare via con pensieri inquieti su chi avesse subito tali trattamenti, per rilassarmi sono quindi risceso a Füssen che si trovava a valle ed era molto più comoda da visitare con il suo bel centro storico, a cominciare dal Museum der Stadt Füssen dedicato alla storia della città come importante centro per la creazione di violini e liuti, come appassionato di musica volevo conoscere la storia di una delle più grandi scuole di liutai del mondo, uscito dal museo sono finito in uno dei vari negozi che lavoravano il legno per acquistare i boccali per la birra con i coperchi di peltro, e avendo spazio in valigia ho anche preso un paio delle centinaia di birre artigianali da mettere dentro. Ho concluso la mia visita in una tipica locanda, con un pasto buonissimo ma che a oggi a distanza di anni, devo ancora digerire, uno stinco di maiale servito avvolto nel lardo accompagnato da patate alla senape e crauti piccanti. Sono ripartito dalla Baviera con una domanda, se lo stinco era di quelle dimensioni, quanto era grande tutto il maiale
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Medellín)