Segreti in tavola

01.03.2023
Cos’è e a cosa serve il sale Iposodico? Ne parliamo con il dottor Luca Piretta
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Il sale iposodico è una tipologia di sale da cucina a basso contenuto di sodio. Si può acquistare in tutti i supermercati di generi alimentari ed anche nei negozi online, ma a cosa serve?

L’abbiamo chiesto al Dottor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista.

Si tratta di un particolare tipo di sale in cui l’elemento che lo compone, cioè il cloruro di sodio, normalmente presente nel sale da cucina, è sostituito in gran parte dal cloruro di potassio.

È quindi un “sostituto del sale”, solitamente indicato a chi deve seguire un particolare regime dietetico come quello iposodico (ad esempio, in caso di pressione alta). Grazie al ridotto apporto di sodio alimentare, consente pertanto di diminuire il rischio di malattie cardiovascolari e di fare prevenzione anche a tavola. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non assumere più di 2 g di sodio con la dieta quotidiana, che corrispondono a circa 5 g di sale da cucina (più o meno un cucchiaino). In Italia, secondo le statistiche, il consumo giornaliero di sale è un po’ più alto, si aggira sugli 11 mg, una quantità certamente da diminuire per salvaguardare il nostro benessere.

La scelta del sale iposodico quindi può essere molto utile in questa direzione. Inoltre, nel calcolo del consumo giornaliero di sale occorre tenere presente anche il cloruro di sodio presente naturalmente negli alimenti (ad esempio, pane, latte, uova, formaggi, ecc.) e quello aggiunto nei cibi trasformati (sia artigianali che industriali).

Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e Nutrizione (INRAN), più della metà del sale è contenuto nei cibi conservati e precotti, circa il 10% negli alimenti freschi e almeno il 36% è aggiunto in tavola o durante la preparazione.

In quello iposodico la quantità di sodio non deve superare il 35% (circa 13,6 g per 100 g di prodotto) e il rapporto potassio/sodio deve essere di almeno 1,5/1. 

La tipologia di sale a basso contenuto di sodio può contenere fino al 75% di sodio in meno rispetto al comune sale da cucina. Ecco perché questo sale viene spesso consigliato nelle diete a basso contenuto di sodio, o nel trattamento dietetico dell’ipertensione.

Il sodio nelle giuste dosi, però, è un elemento fondamentale per il nostro metabolismo perchè:

  • Migliora la reidratazione e la reintegrazione di sali minerali post-allenamento.
  • È coinvolto nei meccanismi di contrazione muscolare.
  • Regola l’equilibrio idrosalino ed il pH.
  • Controlla lo scambio di fluidi attraverso le membrane cellulari.
  • Modula la pressione arteriosa.
  • Partecipa alla trasmissione dell’impulso nervoso.

Dunque, è consigliato nelle diete a basso contenuto di sodio e nel trattamento dietetico dell’ipertensione, ma alcune persone non traggono beneficio dalla riduzione di sodio nella dieta, per esempio gli atleti agonisti o i pazienti in terapia farmacologica: i primi perché attraverso il sudore eliminano molti sali minerali che non permette di reintegrare; invece chi fa uso di farmaci diuretici risparmiatori di potassio, o ACE- inibitori, non trae beneficio dall’utilizzo di sale iposodico (ricco di potassio). Infatti, un eccesso di potassio potrebbe rendere vana l’azione dei farmaci o creare problemi al sistema escretore.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al chily day)