Segreti in tavola
Che differenze ci sono tra pancetta e bacon?
Molti di noi utilizzano questi termini pensando di indicare lo stesso prodotto, in realtà si tratta di due prodotti differenti, che meritano alcune precisazioni.
Cominciamo dall’italianissima pancetta che si ottiene rifilando la pancia dei suini che viene, poi, salata, speziata e lasciata a riposo: a seconda delle dimensioni e della ricetta, può essere stesa, arrotolata o steccata, la stagionatura vera e propria dura dai 50 ai 120 giorni. Non viene stagionata solo nel caso dei semilavorati, come pancetta affumicata o cubetti pronti per le salse.
La pancetta arrotolata può essere con o senza cotenna, insaccata o non insaccata, affumicata o non affumicata.
La pancetta tesa può essere affumicata o non affumicata, a fette o a cubetti, un ingrediente di sughi per primi piatti o torte salate.
La pancetta fresca può essere intera, a fette e costituisce sia un ingrediente, sia una pietanza a sé stante.
Per il bacon, invece, è prevista una diversa preparazione: cominciamo col dire che non si parte necessariamente dalla pancia del suino (il nome, infatti, deriva dal termine antico bacoun, che indica il posteriore del maiale) e che vengono utilizzati altri tagli, come la schiena, i lombi, la gola e i fianchi. Poi la carne viene lasciata in salamoia e dopo essere stata essiccata, il cui processo può durare anche alcuni mesi, è cotta in forno, al vapore, oppure bollita o affumicata.
Insomma, la pancetta rappresenta una produzione gastronomica diffusissima in Italia, con molte varianti regionali, per esempio quelle di Calabria e Piacentina vantano la DOP, ovvero Denominazione d’Origine Protetta; il bacon, invece, è un salume caratteristico del mondo anglosassone, ma è apprezzato anche nei paesi asiatici come Cina e Corea.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al mortadella day)