Travel Experience
Amici di mare di terra e di cielo, questa volta non ho dubbi vi porto, a detta di tutti, nell’isola più bella del mondo: Bora Bora.
Ci sono arrivato dopo un lungo viaggio dell’Italia, ma dopo un un breve volo di 50 minuti da Tahiti ed è stato amore a prima vista.
Ho adorato stare sotto il sole e in ammollo in mare per ore per i primi 2 giorni perché dovevo compensare la stanchezza del lungo viaggio e anche lo stress che mi ero portato in valigia.
Ma il terzo giorno ho deciso di andare alla scoperta di un luogo magico, il Monte Otemanuii, un monte in mezzo all’acqua, nonché un antico vulcano che raggiunge i 727 metri. Impressionante perché visibile da qualsiasi villaggio o spiaggia di Bora Bora.
Poi con una jeep sono andato a vedere i luoghi sacri disseminati lungo il percorso, dove si trovano i resti dei re che hanno governato l’isola. Mi sono spostato nel lato sud, dove ho ammirato una muraglia in pietra di forma circolare che in passato era un tempio, ora abitato secondo i polinesiani, dallo spirito di un re. Lungo la strada ho trovato anche i cannoni risalenti alla seconda guerra mondiale, lasciati dagli americani che usarono questo luogo come base per contrastare i giapponesi. Dall’alto inutile dirvi che lo spettacolo è meraviglioso, ma non sono potuto arrivare fino alla cima a causa delle rocce troppo frastagliate.
Stanco di paesaggi e con un po’ di acquolina in bocca, mi sono fermato in un villaggio di pescatori ad assistere alla preparazione del cibo cucinato nei tradizionali forni a pozzo. I forni sono realizzati scavando una buca nel terreno con sotto delle pietre, poste in una buca e poi riscaldate dal fuoco. Il cibo è avvolto in foglie di banano e gettato sulle pietre calde. Coperto da sabbia e terra, e poi cotto per diverse ore, questo tipo di forno è chiamato Ahimaa.
Quel giorno ho potuto assistere alla festa tradizionale, la Tamaaraa.
Davanti a me hanno preparato il Poisson Cru, che consiste nel pesce crudo marinato in succo di lime servito con la Fafa, un tipo di spinaci deliziosi.
La vera bellezza del tutto, è che ho approfittato della tradizione di mangiare il cibo con le mani, una tradizione che per fortuna almeno li, è rimasta.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Grand Bahama)