Segreti in tavola

29.09.2020
Biscotti Day
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Ma quanto sono buoni i biscotti? Oggi è il giorno giusto per mangiarli perché è il Biscotti Day! Sapete come sono nati i biscotti?
I biscotti sono il risultato di un processo nato per aiutare a conservare il cibo per lungo tempo, e quindi i cibi cotti due volte venivano spesso portati in lunghi viaggi e guerre dalle legioni romane. Da allora sono stati una parte popolare della cultura alimentare italiana e alla fine si sono diffusi in tutto il mondo trovando una nuova casa nelle caffetterie.
L’uso del pane cotto due volte, o panis siccus o biscotus (latino tardo medievale) accompagnò anche le spedizioni Crociate in Terrasanta come i lunghi percorsi sulla via delle sete o i viaggi di esplorazione marina.
Marco Polo ci parla dei biscotti, riportando l’usanza di un popolo lontano che sottoponeva il pesce ad un trattamento simile a quello del pane: “Hanno di molto buon pesce e fannone biscotto, che egli tagliano a pezzuola… gli appiccano al sale e così li mangiano tutto l’anno come biscotto”.
Una nuova era per i biscotti si ebbe con la diffusione di un ingrediente, sbarcato per la prima volta a Venezia nel 996 dc: lo zucchero. Bracciatelle, berlingozzi, ciladoni, morselletti, mostaccioli, offelle o zuccherini venivano preparati dai cuochi di corte o all’interno delle cucine monastiche.
Già nel 1270 i fabbricanti di cialde d’Oltralpe si riunirono in corporazione. Prima in Francia e successivamente in Italia le cialde divennero una tradizione popolare ancora oggi presente nelle campagne. I venditori di queste golosità, con i cestini pieni di dolci, spesso arrotolati a cornetto e raggruppati a cinque uno dentro l’altro, frequentavano mercati, fiere e sagrati di cattedrali nei giorni di festa, mettendo anche in palio dei biscotti al gioco dei dadi.
La borghesia ottocentesca consacrò i biscotti nei riti salottieri, gustandoli con il tè, la cioccolata calda, o i vini passiti. Biscotti preparati dalle massaie di casa, ma anche da abili artigiani, venivano conservati in pittoresche scatole di latta le cui decorazioni ispiravano la soave delicatezza del contenuto.
Oggi non c’è che l’imbarazzo della scelta, e quindi regione che vai biscotto che trovi:
Per fare qualche esempio in Piemonte potete gustarvi i Krumiri, i Baci di Dama e le Lingue di gatto; in Lombardia le Offelle di Parona,
le Fave dei morti o Ossa di morto e i Ricciolini di Mantova; in Toscana i Ricciarelli di Siena, i Cantucci nati e prosperati a Prato o i Brutti ma buoni; nel Lazio gli Osvego e i Giglietti di Palestrina; e per finire in Sicilia i Dolcetti al pistacchio e alle mandorle e le Reginelle. Ogni regione festeggerà il Biscotti Day con le proprie prelibatezze.
Se avete voglia di postare qualche foto delle vostre ricette preferite non dimenticate l’# ufficiale #BiscottiDay

(Se l’ hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato a al White Chocolate Day)