Segreti in tavola

27.07.2024
Benedetta Brioschi ci racconta le soluzioni per la siccità
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La siccità italiana ha raggiunto livelli preoccupanti tanto che è stata registrata* una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili in un anno rispetto alla media storica dal 1950. A fotografare questa situazione è la Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti e in questa puntata Benedetta Brioschi, Partner e Responsabile della Community Valore Acqua, ci illustra alcuni punti del decalogo di soluzioni proposte dalla Community:

Serve una visione sfidante per una filiera dell’acqua e un paese più sostenibili, quindi servirebbe un Ministero dedicato
E’ importante creare delle condizioni abilitanti per la crescita degli investimenti e il consolidamento del settore
Sarebbe importante impostare un aggiornamento infrastrutturale in ottica di incremento dello stoccaggio e della circolarità della risorsa idrica (circular water) e una digitalizzazione della filiera estesa
(smart&digital water)
Sfruttamento della leva dei finanziamenti pubblici e privati
adeguamento tariffario e sostegno finanziario per la sensibilizzazione al corretto utilizzo idrico
efficientamento della raccolta e gestione dei dati lungo la filiera estesa dell’acqua
allineamento degli incentivi per un prelievo e utilizzo attento per tutti gli usi idrici e alla valorizzazione di servizi ecosistemici
comunicazione, educazione e formazione sulla corretta gestione della risorsa acqua

Sono dodici le regioni ad alto stress idrico e aumenteranno. Nel 2023, temperature in crescita ed effetti dell’azione dell’uomo hanno generato nuova pressione sulla risorsa idrica. La penisola si colloca come quarto Paese dell’Unione Europea per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio (4,4), Grecia (4,3) e Spagna (3,9) presentano valori peggiori. Sono già 12 le regioni Italiane ad elevato stress idrico: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell’ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo. Gli esperti – riporta la Community Valore Acqua – stimano che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell’8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.

Gli impatti maggiori sono su agricoltura e idroelettrico: due settori in particolare sono maggiormente colpiti dal riscaldamento globale e dalla siccità. L’agricoltura italiana, già sottoposta a numerose pressioni, sta affrontando una crescente scarsità d’acqua che mette a rischio la produzione alimentare e la sostenibilità delle attività agricole. La produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie. L’idroelettrico, che rappresenta una fonte fondamentale di energia rinnovabile per l’Italia, sta soffrendo a causa della riduzione delle risorse idriche, compromettendo la capacità del Paese di soddisfare la domanda energetica attraverso fonti pulite.
Nel corso del 2022, il nostro Paese ha affrontato una crisi idrica senza precedenti. Le precipitazioni totali sono drasticamente diminuite, e il manto nevoso ha registrato un deficit del 60% rispetto alla media del decennio 2010-2021. A causa delle elevate temperature, solo il 13,5% delle piogge ha contribuito alla ricarica delle falde acquifere. Questo fenomeno desta ulteriore preoccupazione, poiché si prevede che la risorsa idrica rinnovabile si ridurrà ulteriormente del 40% entro il 2100, con picchi di riduzione del 90% nel mezzogiorno d’Italia.
La quantità d’acqua persa nel 2022 – rileva il Libro Bianco della Community Valore Acqua – è pari a quella necessaria per irrigare circa 641.000 ettari di terreno, un’area corrispondente all’intera superficie agricola del Lazio. Inoltre, equivale all’acqua consumata annualmente da oltre 14 milioni di persone, ovvero gli abitanti di Lombardia e Piemonte, e alla quantità utilizzata dalla produzione di 82.000 imprese manifatturiere, il tessuto industriale di regioni come Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.