Segreti in tavola

23.04.2025
Alimentazione e buonumore: ne parliamo con il Prof. Luca Piretta
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Parliamo del legame cruciale tra ciò che mangiamo e il nostro benessere mentale con il Prof. Luca Piretta, Gastroenterologo, Nutrizionista e docente all’Università Campus Biomedico.

Una recente ricerca di AstraRicerche per ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) rivela una crescente consapevolezza tra gli italiani: ben il 90,3% riconosce l’impatto diretto dell’alimentazione sull’umore e sulla felicità.

Il Prof. Piretta sottolinea come “l’alimentazione svolga un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio psicofisico, agendo come veicolo di benessere sia fisico che mentale.” Un protagonista chiave in questo processo è il triptofano, un amminoacido essenziale precursore della serotonina, l’ormone che regola l’umore e la sensazione di benessere, ma anche della melatonina, il neurotrasmettitore fondamentale per un sonno ristoratore. Bassi livelli di melatonina possono compromettere la qualità del sonno, creando un doppio rischio: aumento di peso e instabilità emotiva, terreno fertile per il cattivo umore.

Un Alleato Inaspettato: il Tonno in Scatola

Sorprendentemente, il tonno in scatola si rivela una fonte preziosa di triptofano, spesso sottovalutata. Come spiega il Prof. Piretta, “consumato insieme ai carboidrati, come nella classica e amata pasta al tonno, non solo offre un mix vincente di energia e proteine per la salute muscolare, ma contribuisce significativamente al fabbisogno giornaliero di triptofano.”

Dal “Comfort Food” al “Mood Food”: l’Evoluzione della Consapevolezza Alimentare

Se un tempo si parlava di “comfort food”, alimenti che offrivano una gratificazione immediata legata a ricordi ed emozioni, oggi il concetto si evolve in quello di “mood food”. Si tratta di cibi che influenzano direttamente il nostro stato emotivo grazie alla loro ricchezza nutrizionale e alla presenza di nutrienti specifici come il triptofano, noto anche come l'”ormone della felicità”.

Nonostante quasi la metà degli italiani (49,3%) abbia sentito parlare di triptofano, solo una minoranza (18,4%) lo associa ai suoi effetti positivi sull’umore. E quando si tratta di identificare gli alimenti che favoriscono il buonumore, la consapevolezza non è sempre accurata.

La Classifica degli Alimenti e la Sorpresa del Tonno

Nella classifica stilata dagli intervistati, troviamo alimenti contenenti triptofano come il cioccolato (74,8%), la frutta secca (44,1%), la pasta (32,0%) e il pesce fresco (26,3%). Tuttavia, compaiono anche cibi più legati al piacere conviviale o edonistico, ma privi di triptofano, come i dolci (45,7%), tè e caffè (38,9%), tisane (33,7%) e vino/aperitivi (28,1%).

Il tonno in scatola spicca per il suo elevato contenuto di triptofano: ben 280 mg ogni 100 grammi. Eppure, solo l’8,4% degli italiani ne è a conoscenza. Nonostante ciò, il tonno in scatola è un’abitudine alimentare consolidata per 6 italiani su 10 (59,9%), apprezzato per il gusto (42,7%), la praticità (42,7%) e la lunga conservazione (42,2%).

Un Esempio Pratico: Pasta al Tonno per il Buonumore

Considerando che il fabbisogno giornaliero di triptofano, secondo la FAO, è di 3,5 mg per kg di peso (circa 245 mg per un adulto di 70 kg), un semplice piatto di spaghetti (80 grammi) apporta 104 mg di triptofano. Aggiungendo 50 grammi di tonno in scatola sott’olio, si raggiungono i 244 mg, coprendo quasi interamente il fabbisogno giornaliero.