Travel Experience
Amici oggi vi porto nella città più futuristica, scintillante, pretenziosa che abbia mai visitato, Baku, capitale dell’Azerbaigian. Una città che cambia ad un ritmo velocissimo, monumento a una ricchezza firmata gas e petrolio. Io ci sono andato per assistere al Gran Premio d’Europa di Formula 1, tra l’altro molto divertente da vedere perché era sul circuito cittadino. All’arrivo sono subito rimasto molto colpito da enormi palazzi russi tirati a lucido e passeggiate pulite come un salotto e sopratutto una miriade di concessionari della Ferrari e Rolls-Royce. Baku, insomma mi sembrava di stare in un luna park di lusso, non a caso sapevo che Baku’ è definita la “Montecarlo del mar Caspio”, sebbene qui il gioco d’azzardo sia vietato. Appena uscito dall’hotel la prima sorpresa; ho chiamato un taxi, e mi è arrivato un cab londinese di colore viola, subito il primo intoppo, i tassisti parlano pochissimo in inglese quindi farsi capire spesso dura più della corsa. Con cartina e molta pazienza mi sono fatto capire e siamo partiti, Durante il tragitto, ho visto scorci parigini che si fondevano con piazze regali di matrice sovietica. Siamo così arrivati alla Città Vecchia, “Icheri Sheher”, arrivando sotto una delle principali attrazioni: la Torre della Vergine, che ancora non si sa se fosse un osservatorio astronomico, un antico tempio o una torre di guardia? Poi maestoso davanti a me lo skyline, unico e subito riconoscibile, con i grattacieli più folli, le Flame Towers: tre torri altissime a forma fiamma che ricordano il fuoco. Ho pranzato in un fast food internazionale, se ne trova uno ogni 200 metri, per aspettare il tramonto, quando le torri si illuminano e danno vita ad uno spettacolo di colori, luce ed effetti speciali grazie a più di 10.000 LED, spettacolo incredibile. Poi ho voluto assolutamente andare al Museo del Tappeto, anche il museo era a forma di tappeto, che ripercorreva la storia della manifattura di tappeti ed esponeva più di mille splendidi manufatti, tappeti bellissimi ma prezzi da sceicco arabo.Insomma Baku’ grande città, grandi sogni per chi può permetterseli, ma alla fine ha davvero un gran difetto,non è ancora abituata ai viaggiatori. Perlomeno non a quelli occidentali, che saltano subito all’occhio. Faticoso comunicare con loro. Capirli, comprenderli. Quei pochi che parlano inglese, spiegano: «Anche per noi qui è tutto nuovo».
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Tampa)