Good Life
Remote worker: chi è? Cosa fa? Con lo smart working, sai già che il lavoro a distanza è uno stile di vita che consente a tante persone di lavorare da casa, con la concezione che non deve esserci una valutazione della risorsa umana basata sul tempo che trascorre alla scrivania, ma un vincolo di obiettivo raggiunto indipendentemente dal luogo da cui è svolto. Il remote worker, invece, è uno smart worker che viaggia, organizzando le mete e le giornate in base agli incontri che deve tenere in giro per il mondo. Naturalmente, dipende dal tipo di lavoro: la possibilità di tenere video call in taluni posti o orari, può essere conciliabile con viaggi avventurosi o meno e, quando alcuni remote worker hanno la possibilità di gestire team dal vivo in Paesi come America o Asia, cercano di organizzare le giornate in modo che, terminate le riunioni, abbiano tutto il tempo per dedicarsi a scoprire il territorio. I tre aspetti più suggestivi della vita di un remote worker? Secondo tante testimonianze: 1) la serenità quando si è in grado di gestire il proprio tempo muovendosi nel mondo. 2) il continuo stimolo culturale; 3) infine, quello che si può scoprire nella natura e nei paesaggi che si attraversano.
A chi ha voglia di lanciarsi in questo tipo di esperienza ma ha un po’ di timore, i remote worker donano una frase: “ho più paura di quello che potrebbe succedere nel rimanere fermo, che di quello che potrei trovare muovendomi”.
(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life)