Travel Experience

06.01.2024
Aldabra, il paradiso perduto
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Correva l’anno 1874 quando Charles Darwin scrisse una lettera al governatore delle Mauritius in cui chiedeva al governo britannico la creazione di un’area protetta presso l’atollo di Aldabra. Per scoprire quello che è il secondo atollo corallino più grande del mondo, dobbiamo prendere un piccolo aeroplanino per arrivare nel blu.
E’ stato grazie a quest’isolamento assoluto che Aldabara è diventato un santuario naturalistico totalmente integro.
I pochi e fortunati subacquei che hanno avuto modo di immergersi in queste acque raccontano di un vero paradiso. Sotto la superficie del mare l’incanto più assoluto, con una barriera corallina vergine abitata da ogni genere di creatura: mante, squali, balene, delfini, dugonghi e tartarughe verdi.
Tutto questo mi stupisce mi rende incredulo davanti a questa magia ma anche alla portata di chi, solo con pinne, maschera e boccaglio vuole sognare
Ma la fama assoluta, Aldabra la detiene grazie alla sua parte emersa.
Qui infatti vive la più grande colonia di tartarughe giganti del mondo: oltre 100.000 giganti col carapace vivono indisturbati, coccolati e protetti dai Rangers e dai ricercatori che hanno la loro sede sull’isola di Picard, una delle 4 isole principali dell’ atollo.
Ci troviamo infatti in un luogo inserito tra i Patrimoni dell’ Umanità da parte dell’ Unesco e protetto ulteriormente dal governo delle Seychelles, a cui l’arcipelago appartiene. Questo puntino adagiato in mezzo all’ Oceano Indiano è anche il luogo in cui vivono indisturbate colonie di uccelli marini.
Se il paradiso perduto esiste per davvero forse è proprio qui che lo troverete.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Lagos)