Good Life
La raccolta differenziata non basta più: per limitare la plastica dobbiamo abbandonare l’usa e getta e tornare ai prodotti sfusi puntando al riuso continuo. È quanto emerge dal report sulla plastica di Greenpeace, che mette in luce come solo una piccola parte di quella che buttiamo sia davvero riciclabile. Anno dopo anno, il riciclo della plastica diminuisce, mentre i rifiuti plastici aumentano. Uno scenario davvero preoccupante, e lo diventa ancora di più entrando nel merito dei dati. Tuttavia, ha una semplice soluzione: tornare alle abitudini del passato. Le motivazioni dei numeri bassissimi attorno al riciclo riguardano la composizione stessa degli imballaggi in plastica che vengono immessi sul mercato. Non tutta la plastica, infatti, è riciclabile. Secondo questi requisiti, per essere riciclabile un imballaggio deve risultare riciclabile almeno al 30%. Eppure, la plastica considerata “riciclabile” in America non raggiunge questa percentuale. E la conseguenza è lo scarto in fase di riciclaggio. Dallo stesso report emerge un altro dato di fatto: non solo il riciclo sta diminuendo, ma la produzione di plastica continua ad aumentare. “Sempre più plastica viene prodotta. La crisi non può che peggiorare e peggiorare; senza un cambiamento drastico, continuerà a peggiorare, dal momento che l’industria sta pianificando di triplicarne la produzione entro il 2050. quindi l unica soluzione è Cambiare le nostre abitudini preferendo il sistema del riuso e del refill”. Ramsden si riferisce, quindi, alla pratica del riuso di contenitori (come per esempio quelli dei pranzi portati da casa) e a quella del riempimento di barattoli e recipienti riutilizzabili al supermercato, affondandosi dunque alla spesa “sfusa”, un po’ come accadeva in passato.
(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato alla pelle secca)