Travel Experience
Amici oggi vi porto nella capitale della Siria, Damasco, considerata una delle città più antiche del mondo.
Quest’oasi incredibile è alimentata dal fiume Barada, ed è tale la sua bellezza che si dice essere stata considerata un paradiso dal Profeta Maometto.
Rispettando i gusti, vi dico che per me è stata una grande sorpresa a cominciare dalla visita alla Grande Moschea degli Omayyadi, importantissimo esempio di architettura islamica e scrigno di tesori e di storia. Si tratta anche del principale luogo di culto della città.
L’enorme edificio mi si è presentato ricco di mosaici e di marmi, capolavori realizzati in madreperla e oro. Ad arricchirne l’aspetto c’erano splendide cupole, come quella del Tesoro e della Campana. Poi, al suo esterno si trovava il Mausoleo di Saladino.
Mi sono diretto verso uno dei siti storici più importanti di Damasco, la sua cittadella, che risale attorno al 1076. La cittadella l’ho vista costituita da una
cinta muraria più o meno rettangolare che racchiudeva un’area molto vasta. L’attuale cittadella, quella che ho visitato dopo, risale invece principalmente al periodo Ayyubide ma incorpora parti della più antica fortezza Seljuq.
Una delle mie curiosità nella visita a Damasco, era la cucina siriana, una cucina influenzata dalla presenza delle diverse etnie transitate per questa zona, che ho assolutamente voluto provare.
Ho subito notato che tra le peculiarità della cucina siriana non si può fare a meno di citare la ricca varietà di verdure che vengono servite per iniziare il pasto, come ho potuto apprezzare che ogni insalata o piatto con verdure viene condito appositamente con dell’olio d’oliva o anche succo di limone.
Un’ottima soluzione di condimento che ho usato in abbondanza è stato il pepe, così come l’harissa, una salsa piccante che viene ottenuta dal pomodoro.
Un piatto che ho assaggiato e che mi ha fatto leccare i baffi è senza dubbio il Sayadieh di pesce con aggiunta di riso speziato, lo chef ha usato vari tipi di pesce che si sposavano perfettamente col riso e con della deliziosa cipolla.
Il mio piatto preferito l’ho assaggiato a cena, l’hummus, una crema di ceci con aggiunta di pasta di semi di soia, per poi chiudere la serata con il top la Tabbouleh, altra insalata che prevede al suo interno prezzemolo, pomodoro e alcune erbe locali dal sapore delicato.
Era sera e la pancia mia si era fatta capanna, e in una moderna capanna ho portato la pancia a riposare.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Gent)