Segreti in tavola
Sono verdi, belli, dal sapore inconfondibile, e… uno tira l’altro! Sto parlando dei pistacchi, questi piccoli e gustosissimi semi conosciuti da tempi immemorabili, originari del Medio Oriente ma diffusi e apprezzati in tutto il mondo.
Tanto apprezzati che ogni anno, il 26 febbraio (cioè oggi), ricorre il World Pistacchio Day, e noi italiani possiamo decisamente sentirci chiamati in causa, visto che produciamo alcuni dei pistacchi migliori al mondo.
Da noi il pistacchio si coltiva soprattutto in Sicilia, dove fu introdotto dagli arabi e trovò un habitat ideale per il suo sviluppo lungo le pendici dell’Etna, dove infatti crescono i famosi pistacchi verdi di Bronte DOP.
Come la maggior parte della frutta secca, i pistacchi contengono veramente tante sostanze positive per il nostro organismo, come proteine, vitamine, sali minerali, sostanze antiossidanti e aminoacidi. In particolare sono ricchissimi di vitamina B6, fosforo, potassio, ferro e manganese, e poi acidi grassi polinsaturi, che aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Ma ovviamente sono anche un alimento molto calorico, quindi se avete problemi di linea consumateli sempre con moderazione!
I pistacchi si consumano solitamente tostati o salati, da soli o come ingrediente in pietanze di vario tipo. Infatti in cucina si possono utilizzare veramente dappertutto, come dimostrano tantissime ricette della tradizione siciliana e non solo: come ingredienti per dolci e gelati, per insaporire i salumi, per fare un pesto, per condire piatti di qualunque tipo.
In occasione del World Pistacchio Day voglio svelarvi un segreto che non conoscono in molti: i pistacchi, come chiamiamo solitamente la parte verde interna al guscio, non sono frutti, ma semi, ed è l’unica parte commestibile del frutto intero.