Segreti in tavola
Buon Toast day a tutti! Ebbene sì, oggi si festeggia in tutto il mondo il goloso panino, voi come lo preferite? Io adoro la versione con il pancarrè bianco artigianale piuttosto grande, il formaggio silano affettato non troppo sottilmente, un prosciutto cotto goloso e la maionese di barbabietola!
Comunque vi piaccia, dovete sapere che il toast ha una lunga storia: si parla di lui già negli scritti di autori romani come Apicio. In latino tostum significa “abbrustolito”, ovvero “tostato”, ma gli storici della gastronomia ne hanno fissato la nascita diversi secoli dopo. Per esempio, nel medioevo vigeva l’usanza di porre una fetta di pane arrostito su una coppa di vino aromatizzato. La coppa veniva poi fatta circolare fra i presenti, ma la fetta di pane spettava di diritto al festeggiato, che beveva per ultimo: da qui il termine tostée che nel francese antico significava «bere alla salute di».
Le prime ricette prevedevano ingredienti pregiati: pane bianco farcito da cacciagione per ristorare i nobili di ritorno dalle loro battute di caccia. Ma il successo del toast non derivò tanto dalle nobili origini, quanto dalla semplicità della sua ricetta e dall’essere diventato col tempo un cibo democratico, per tutte le tasche.
I primi toast erano cotti su un tegame riscaldato sul fuoco vivo, poi arrivò il toaster, ovvero il tostapane elettrico: inventato nel 1893 da Alan MacMasters, inizialmente non ebbe successo per la scarsa diffusione dell’elettricità. Tutto cambiò quando nel 1919 Charles Strite inventò il tostapane col timer e con un metodo di fuoriuscita automatico del pane, che permetteva di non farlo bruciare. “Da lì, il toast divenne una moda declinata in base ai gusti e alle nazioni. In America è maxi e ha una farcitura ricca di salse e “fantasiosi” extra; in Francia è un semplice prosciutto e formaggio come in Italia; in Gran Bretagna è invece l’accompagnamento immancabile dell’english breakfast”.
Ma quanto va tostato il toast perfetto? Il segreto degli esperti è tostarlo 3 minuti ad un calore medio, per non far colare il formaggio, e poi lasciarlo riposare 30 secondi, ma c’è anche chi lo cuoce in forno, dopo aver tostato il pane, insomma come dicevano i Romani, “De gustibus non est disputandum”, quindi oggi prepariamoci un toast e festeggiamo questo goloso panino. Se volete scoprire la mia ricetta andate sul sito, se volete scoprire nuovi segreti in tavola ci sentiamo più tardi, qui su DDS.
Fonte: ilpaninoitaliano.org