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Torna Open House Milano, l’evento internazionale parte del network Open House Worldwide, che coinvolge la città sotto il segno dell’architettura con un programma ricco e multiforme che permetterà ai visitatori di varcare le soglie di siti solitamente inaccessibili o semplicemente da riscoprire
22.09.2021
Fabrizio Gaias intervista Maya Plata, direttrice dell'associazione OHM
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Un week end di scoperta e condivisione: Open House Milano apre le porte di oltre 90 siti e Milano corre sulla scena internazionale dell’architettura. Al via la sesta edizione, il 25 e 26 settembre per conoscere una città inedita varcando le soglie dei suoi edifici più rappresentativi in un viaggio tra passato e futuro.

Torna Open House Milano, l’evento internazionale parte del network Open House Worldwide, che coinvolge la città sotto il segno dell’architettura con un programma ricco e multiforme che permetterà ai visitatori di varcare le soglie di siti solitamente inaccessibili o semplicemente da riscoprire. Una appuntamento tra i più amati nel ricco palinsesto di eventi cittadino in virtù del suo essere un evento della città per la città che, per la sua realizzazione, vede attivarsi una rete sinergica e trasversale di collaborazioni: dal sostegno dei partner istituzionali alla disponibilità da parte di proprietari e gestori di aprire i siti selezionati, dalla rete dei volontari che rendono possibili le visite guidate gratuite al pubblico che ogni anno prende parte alla manifestazione in un grande esercizio di cittadinanza, perché scoprendo la città si impara anche ad amarla e rispettarla.

Dal 2016 infatti, OHM promuove il patrimonio architettonico e l’urban design del capoluogo lombardo aprendo in un solo weekend le porte di palazzi istituzionali, case e studi privati, cantieri, opere di rigenerazione urbana, gallerie e musei, luoghi produttivi ed ex edifici industriali, palazzi storici oltre a tutti quei siti testimoni del suo essere costantemente in trasformazione, con il recupero delle zone periferiche, la verticalità dello skyline contemporaneo e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Non solo, Open House Milano è anche la celebrazione delle persone che cooperano per progettare, costruire e preservare la città che mai come in questo momento sta riformulando sé stessa sulla base di nuove prospettive che spesso trovano nella matrice ecologica un minimo comune denominatore, nella riqualificazione una parola chiave per ripensare lo spazio urbano e nell’inclusione una traiettoria per il suo sviluppo. Non resta, quindi, che immergersi nelle stratificazioni architettoniche di Milano per solcarne le diverse epoche e stili grazie agli affascinanti itinerari in programma, opportunità per svelare quei luoghi che fanno sì parte del quotidiano, ma di cui non si conosce la storia, spazi privati, atelier d’artista e altri che per loro funzione solitamente non sono fruibili.

La sesta edizione vede la nascita di nuove collaborazioni e il consolidamento di quelle già esistenti. Novità di quest’anno è la collaborazione con YES Milano, l’ente di promozione della città di Milano e del suo fitto calendario di eventi internazionale, con la partecipazione all’iniziativa Neighborhoods By Neighborhoods dedicata alla riscoperta dei quartieri, per la quale OHM ha curato una mappatura di architetture all’interno del NA.PA il territorio che si snoda lungo il Naviglio Grande: un’area in grande fermento, dal mood postindustriale, che sta acquistando nuova centralità nel sistema cittadino

È una novità anche la collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, inaugurata con l’invito rivolto agli studenti dell’ateneo a vivere l’esperienza di volontariato durante la manifestazione per la realizzazione delle visite guidate; la sinergia tra le due istituzioni si arricchirà anche di momenti di approfondimento che saranno calendarizzati dopo il week end Open House Milano, per esplorare le dinamiche progettuali della scena architettonica e del design contemporanei.

A giugno, inoltre, è stata annunciata la nascita della rete Open House Italia generata dall’unione delle città che ospitano la manifestazione – Torino, Milano, Roma e Napoli – che quest’anno vede le varie edizioni del progetto posizionate eccezionalmente una di seguito all’altra per un mese di aperture straordinarie, lungo quasi quanto lo Stivale, per una celebrazione del multiforme patrimonio architettonico italiano.

Per l’occasione è stato presentato il progetto video editoriale TRAME URBANE con protagonisti autrici e autori italiani – tra scrittura, regia e fotografia – che ci accompagneranno in una narrazione autobiografica ed evocativa del contesto urbano, sullo sfondo della loro ricerca artistica, attraverso i luoghi a loro più cari o significativi, per aggiungere un ulteriore tassello di contenuto nella grande continua storia delle nostre città. Milano sarà svelata dallo scrittore Marco Missiroli, in un inedito itinerario tra finzione e realtà, per ripercorrere le scenografie dei suoi libri, rivivere la passeggiata di Buzzati e scoprire alcuni luoghi che l’autore definisce spirituali, piazze e angoli cittadini dove ricomporre un armonioso rapporto con il contesto urbano.

Il PROGRAMMA

Quest’anno OHM presenta un programma ricco e rinnovato nell’offerta, con l’apertura gratuita di oltre 90 siti, tutti visitabili previa prenotazione da effettuare sul sito OHM a partire del 20 settembre. Il palinsesto di aperture sarà visitabile spostandosi nei sei sestieri in cui Milano era anticamente divisa – Porta Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Nuova e Comasina – organizzato da OHM anche in itinerari tematici che esplorano l’evoluzione sociale e culturale della città.

Primo tra tutti il percorso sostenibilità che Open House Milano ha curato per Idealista, main sponsor della manifestazione, dando vita ad un circuito di architetture – complessi residenziali, abitazioni private e edifici deputati ad una funzione sociale – nati da processi di riqualificazione urbana, progettati seguendo criteri di contenimento dell’impatto ambientale, dove il green diviene struttura architettonica e non solo decoro nelle aree esterne. Tra tetti verdi, opere di recupero e tecnologie all’avanguardia si potranno visitare Il Chiostro, Opificio Magolfa, RIA.BI.LA, Indipendenza, Lanterna sul Tetto e Botanical Loft per capire come l’abitare in città possa tenere conto della qualità della vita di chi ci abita e dell’ambiente. Anche quest’anno il programma sarà arricchito dall’esclusivo percorso a firma di Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera, grazie all’apertura di una selezione di case e studi privati di designer e architetti oltre a showroom già pubblicati sull’online e sulle pagine della rivista come Casa studio Aricò, Studio Offstage, Hannes Peer Studio Atelier e Galleria Bellucci.

Il percorso di interiors si arricchisce anche di un circuito di case private a cura di OHM, spazi domestici come Casa dei Rombi, Umbria 120, Hide and Seek per osservare da vicino l’appeal degli interni milanesi spesso custoditi in tipiche case di ringhiera o ricavati in siti postindustriali. Per sensibilizzare i visitatori sulla tutela dell’importante patrimonio architettonico del ‘900 che caratterizza la città, la rivista ABITARE ha curato l’itinerario “Milano, Moderno da salvare” che si snoda fra le vie del centro di Milano – tra Corso Italia e Corso Europa – dove sono collocate alcune delle più rappresentative architetture del secolo scorso realizzate da grandi maestri come Luigi Caccia Dominioni e Piero Portaluppi. Il tour prevede la visita a Garage delle Nazioni, Palazzo Ras, Edificio davanti a Santa Eufemia, Torre Velasca, Edifici per uffici.

Un’esclusiva del programma 2021 è la visita ai cantieri che stanno costruendo MIND Milano Innovation District, il distretto della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione che sta sorgendo nell’area che ha ospitato Expo Milano 2015. Il percorso di visita si snoderà tra i cantieri del nuovo IRCSS Galeazzi, del MIND Village, i laboratori del centro di ricerca Human Technopole concludendo in Lake Arena dove si trova Palazzo Italia, progettato da Nemesi & Partners. L’obiettivo è quello di creare un cosiddetto “better place”, un luogo dove incontrarsi e scambiarsi progetti e servizi, cercando di proporre una migliore qualità della vita per le generazioni future dove anche l’infrastruttura fisica permette alle persone di collaborare. Diverse proposte permetteranno di visitare i siti dove nasce l’architettura e il design, come la possibilità di accedere allo studio internazionale di architettura e interior design Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV), che apre, per la prima volta al pubblico, la sua sede nel centro storico meneghino, mostrando i luoghi dove da oltre vent’anni si progetta ad ogni scala di intervento. Si potrà inoltre visitare lo studio Daniele Fiori – DFA Partners, Federico Del Rosso Architects e Filippo Taidelli – FTA Studio.

Gli spazi della cultura sono tornati a vivere e OHM permette di visitare TAM-Teatro Arcimboldi, il Teatro Filodrammatici, Conservatorio di Musica G.Verdi tra palchi e pletee, in attesa di nuove programmazioni, e “dietro le quinte” misteriosi e affascinanti. Aperture straordinarie coinvolgeranno anche alcune architetture iconiche che caratterizzano lo skyline milanese, come Palazzo Mondadori, Grattacielo Pirelli, Complesso del Monte Amiata, Palazzina INA, Collegio di Milano, Torre Arcobaleno e Palazzo Montecatini. In programma è anche un circuito dedicato all’arte contemporanea con una selezione di spazi e contesti urbani che mettono in evidenza il rapporto che intercorre tra l’arte e i suoi luoghi. Una relazione che muta nel tempo e che crea linguaggi espressivi dove il contenuto inevitabilmente dialoga con il contenitore o per sottrazione, come nel caso dei white cube, o per aggiunta, come i palazzi storici sovente sedi di fondazioni e gallerie private.

Tra spazi indipendenti, gallerie, musei e fondazioni saranno visitabili Studio Museo Francesco Messina, Galera San Soda, Spazio Serra, Fondazione ICA, Galleria Raffaella Cortese, co-atto, Galleria Tommaso Calabro e molti altri. A questa selezione, tra le fondazioni, si aggiunge un sito imperdibile come la Fondazione studio museo Vico Magistretti e la Fondazione Corrente. Architettura e design sono un binomio vincente come nel caso esemplare di Cassina Shoroom, realizzato da Mario Bellini nel ’68, con l’ultimo intervento strutturale di Patricia Urquiola, lo showroom D Studio Milano, la nuova destinazione nella capitale del design a firma di Locatelli & Partners, Listone Giordano Arena nato sulle vestigia del ristorante e circolo culturale “La Penna d’Oca” progettato da Giò Ponti e Archiproducts Milano, lo spin off milanese dell’omonimo colosso digitale, che ha stabilito la sua sede all’ingresso dell’ex area manifatturiera Opificio 31.

E poi una selezione di luoghi di culto, spazi del lavoro, luoghi tecnologici… per approfondire l’architettura milanese in una pluralità di luoghi e declinazioni progettuali. A completamento del programma di aperture fisiche si aggiunge il palinsesto di contenuti speciali Open Questions, a cura di Micaela Flenda, con una serie di interviste ed approfondimenti con il coinvolgimento di protagonisti della scena creativa milanese, ognuno in relazione ad un luogo, per un racconto polifonico della città. Tra le interviste ci sarà il contributo dell’artista designer Matilde Cassani, dell’architetto Francesca Parani fondatrice di Rebel Architette, della fondatrice del blog Forgotten Architecture Bianca Felicori, del giornalista Alessandro Cannavò, del curatore Roberto Conti, della gallerista Raffaella Cortese e del regista Mohamed Hossameldin.

Inoltre, durante il week end della manifestazione, Perimetro, il magazine dedicato alla fotografia contemporanea, pubblicherà sui suoi canali social il meglio dell’iniziativa SGUARDO URBANO, realizzata assieme a OHM, condividendo quelle foto che hanno saputo rappresentare una mappa emotiva della città, tra forme e prospettive architettoniche, dove ogni landmark ha un significato personale. Open House Milano è realizzata con il patrocinio di Senato della Repubblica, Comune di Milano, Consiglio della Regione Lombardia, Ordine degli Architetti di Milano e con il contributo di IDEALISTA “Il nostro brand – afferma Vincenzo de Tommasi, PR & Communication Manager di Idealista – crede nella cultura come terreno di dialogo con la città ed è felice di dare il suo contributo per comunicare l’architettura e l’abitare in tutte le sue forme a tutte e a tutti. Il filo conduttore della nostra collaborazione con Open House Milano ruota intorno al tema della sostenibilità, ormai diventato centrale nel settore immobiliare. Sia per quanto riguarda la rigenerazione dello stock esistente sia per la costruzione di nuovi complessi ecosostenibili, di grande attualità nello scenario milanese”. L’edizione 2021 è stata realizzata in collaborazione con PLEF, Lucia Mannella Comunicazione, Altavia, YES Milano e NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Open House Milano è anche l’omonima associazione culturale, promotrice e organizzatrice dell’evento nata nel 2015 all’interno dell’associazione PLEF e che si è sviluppata grazie alla volontà di un gruppo di professionisti provenienti dal mondo dell’architettura, del design e della comunicazione oltre ad esperti di sviluppo sostenibile.

Per scoprire il programma e prenotare una visita: https://www.openhousemilano.org/

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