Segreti in tavola

30.06.2021
Antonio Michael Zaccheo ci racconta il progetto di enoturismo: l’Appodiato di Montepulciano
PLAY

Un wine retreat di 184 ettari di terreno dedicati a vigneto, uliveto e bosco, ambiente ideale per la selvaggina che lo popola allo stato naturale. Un’oasi di natura e ambiente all’insegna della sostenibilità, a Montepulciano.

Una piccola, grande storia di famiglia, anzi di famiglie, lungo tre generazioni, raccontata attraverso vini che rimangono a lungo nella memoria e suscitano emozioni.

E’ qui che dall’inizio di giugno si godrà di una nuova esperienza prenotando due ore di full immersion nella natura, a stretto contatto con chi fa, produce, grandi vini. Si sale “in quota” su una torre/cisterna per uno sguardo sui vigneti dall’alto e paesaggi instagrammabili, si passeggia tra i vigneti, si entra in cantina, si degusta, si fa merenda sul prato e magari anche shopping goloso. Chi invece ama degustare uno o più vini al calice o stappare una bottiglia tra amici, potrà farlo in autonomia godendosi un ambiente unico.

Si accede in tenuta percorrendo una lunga (oltre un chilometro) strada bianca fiancheggiata da due filari fitti di cipressi secolari, a destra come a sinistra vigneti a perdita d’occhio.

La dolce pendenza collinare dell’area di Montepulciano permette una vista così ampia da scorgere dapprima gli antichi corpi di fabbrica settecenteschi con di fronte la nuova cantina di architettura contemporanea, intravedere oltre i vigneti il piccolo lago riserva naturale circondato da prati e pioppi, e a destra, dopo un leggero saliscendi e il bosco di querce con la tartufaia naturalel’antico uliveto. Insomma, uno scenario a tratti pastorale.

Sullo sfondo domina la mole maestosa del Monte Cetona e ancora oltre l’Amiata, dietro al quale maestoso scende il sole. Un sogno passeggiare tra i vigneti e degustare al tramonto.

Se percorsa a piedi, passeggiando, la strada d’accesso già regala splendidi scorci sull’intera vallata a vigneti, una natura intatta di una bellezza tanto semplice quanto assoluta.
Armonia e composizione essenziale tenute ben presenti da Giovanni Carlo Sacchet, fondatore con Antonio Mario Zaccheo, oltre 50 anni fa della Carpineto, nel disegnare nel 2010 la modernissima e tecnologica cantina di vinificazione e affinamento edificata secondo criteri di ecocompatibilità, con materiali di bioedilizia; una cantina che grazie ad un sistema di pannelli solari produce energia verde in misura maggiore rispetto ai fabbisogni.

In totale 4.500 metri quadrati suddivisi in tre ambienti: uno per la zona più strettamente produttiva e la vinificazione, uno con i locali per l’elevazione in legno in botte ed uno destinato all’accoglienza con la zona degustazione in open space sopraelevato che affaccia sulla bottaia.

Le ampie vetrate nel salone che accoglie gli ospiti, e dà accesso al piccolo museo aziendale di attrezzi agricoli di oltre un secolo fa, regalano tanta luce naturale e continuo respiro con il paesaggio circostante.

“Pratichiamo un’agricoltura di precisione con macchine e tecnologie di ultima generazione a scarsissimo impatto ambientale che permette di effettuare trattamenti esclusivamente al bisogno e mirati, a salvaguardia della biodiversità – spiega Antonio Michael Zaccheo – altrettanto esemplare risulta il nostro comportamento rispetto all’impronta di carbonio dal momento che vigne e boschi assorbono molta più CO2 di quanta se ne produca”.

“Non facciamo nessun uso di additivi, coadiuvanti di origine animale e stabilizzatori, questo, insieme alla scelta di alleggerire sempre di più il peso delle bottiglie, mettendo al primo posto senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente con l’obiettivo di dar vita ad un ciclo virtuoso e a vini pienamente sostenibili ed etici” – racconta Caterina Sacchet, enologa e produttrice alla seconda generazione con Antonio Zaccheo Jr.

Insomma, un’oasi di natura e ambiente all’insegna della sostenibilità.

La tenuta è soprattutto il cuore pulsante della produzione del Nobile, per il quale l’azienda rappresenta uno dei punti di riferimento per la denominazione. Qui Carpineto produce il Vino Nobile Riserva DOCG, unica azienda toscana a produrlo nella sola versione Riserva, vino pluripremiato per tre anni nella classifica top 100 dei migliori vini del mondo di Wine Spectator.

Pluripremiato anche il Cru di Nobile Vigneto Poggio Sant’Enrico Vino Nobile di Montepulciano DOCGsangiovese in purezza.
In questo Appodiato, da singoli vigneti, l’azienda ottiene anche Cru, prodotti solo nelle annate ritenute eccezionali: si tratta dei Vigne degli Appodiati, dalle caratteristiche straordinarie che esaltano le peculiarità di ogni singola microzona. Imbottigliati senza subire alcun trattamento, vengono rilasciati dalla cantina non prima di almeno cinque anni di affinamento in bottiglia. Vere e proprie icone in grado di evolvere lungamente.
La città del Nobile, Montepulciano è solo a pochi chilometri, regale ed elegante si scorge sul colle. Ancora più vicino alla tenuta, il centro storico di Chianciano Terme, un borgo antico raccolto da mura, poco conosciuto ai più e che merita la visita, così come il Museo Archeologico con la sezione dedicata al vino in età etrusca. Da non perdere!

Terminato il Wine Tour con degustazione, non c’è bisogno di rimettersi in auto per raggiungere il borgo, chi ama camminare, o magari pedalare, può arrivarci direttamente dalla tenuta lungo strade bianche e sentieri della campagna di Montepulciano. Si passeggia osservando filari di viti ingentiliti dai cespugli di rose e in mente ritornano ancora le parole di Luigi Veronelli, “per capire un vino bisogna camminare le vigne”.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al Premio Maccarese Ambiente)