Travel Experience
Amici oggi vi parlo di un viaggio molto particolare di una località molto snobbata, ovvero la capitale della Bulgaria, Sofia. E’ una città dove il fascino non risiede solo nei monumenti ma nella sua lunghissima storia. Passeggiando per il centro si incrociano i resti dei vecchi simboli del regime comunista a pochi metri dalle mura della Sofia Romana e a pochi passi da una moschea o un bagno turco diventato un museo. Credetemi ho vissuto momenti indimenticabili. Ci sono andato 2 anni fa perché l’appeal della capitale bulgara era in ascesa, aveva anche per il pregio di costare poco, la città al mio arrivo mi ha mostrato un tratto esotico, a colpirmi , sono state soprattutto le tracce architettoniche ereditate dal passato: l’influenza romana, quella bizantina, ortodossa, ottomana e infine la stagione sovietica che molto ha inciso sul tessuto urbano ed extraurbano. La mia visita di Sofia e cominciata dalla Cattedrale Ortodossa Aleksandr Nevskij eroe russo del XIII secolo cui è intitolata anche la strada pricipale di San Pietroburgo. Nella scelta è contata senza dubbio la mole dell’edificio, con la cupola e il campanile dorati che dominavano lo sky line cittadino; ma ha contato ancor di più la storia, giacché la chiesa fu edificata a partire dal 1882 per ricordare gli oltre 200.000 soldati morti appena qualche anno prima nella guerra russo-turca. Mi hanno spiegato degli italiani sul posto che vivono li da tempo che per celebrare il martirio di tante giovani vite occorreva un mausoleo imponente che, infatti, per dimensioni è secondo solo alla Chiesa Ortodossa di San Sava a Belgrado, la Cattedrale è in prevalente stile slavo-bizantino, all’interno ho visitato anche il Museo di Icone Sacre, ospitato nella cripta a sinistra dell’entrata principale. Parliamo di una collezione unica del suo genere, con icone risalenti addirittura al V secolo. Ma dopo una giornata di bellezze al chiuso, il giorno dopo ho voluto vivere Sofia all’aperto, andando a Gradina il polmone verde della città . Distava a meno di un chilometro a piedi dall’albergo, scoprendo il luogo ideale in cui “rifugiarsi” per sfuggire al traffico cittadino. Il parco, ha una lunga storia alle spalle, ho scoperto infatti che il giardiniere alsaziano Joseph Frei e il bulgaro Georgi Duthev regalarono alla città il parco trasformandolo con viali alberati, aiuole e innumerevoli statue. Poi tra il ponte delle Aquile e lo stadio nazionale , ho girato intorno al Lago Ariana, luogo utilizzato come pista di pattinaggio, essendo io poco pratico dei pattini ho lasciato perdere, non volendo lasciare, un cattivo ricordo di me ai bulgari, ed a Sofia.
Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Marsa Matrouh)