Partiamo da Marrakech per un itinerario che si dimostrerà un sogno attraverso la parete sud dell’Alto Atlante marocchino. Dopo circa tre ore di viaggio e 130 km circa raggiungiamo il villaggio di Tèlouet. Antico villaggio berbero, abitato dalla tribù Glaovi, era in passato un punto strategico per il controllo del passaggio delle carovane di mercanti che dal Sahara del sud volevano raggiungere il mediterraneo. Il pascià Thami el Glaoui che governava questo ricco traffico volle la costruzione della Qasba. Oggi questo palazzo all’esterno appare in rovina, ma basta entrare nelle sue stanze per rivivere la ricchezza e i fasti che nel 1860 ne fecero un luogo strabiliante. Si narra che all’abbellimento degli interni abbiano lavorato in 3 anni oltre 300 artigiani e quello che ci hanno lasciato è un sublime esempi di artigianato locale. Mosaici policromi, stucchi, soffitti di pregiati legni dipinti, tetti coperti da ceramiche verdi. Da qui ci siamo diretti a Ait Benhaddu e per questo tratto di strada consiglio un fuoristrada. La strada che percorriamo ci lascia senza fiato, i panorami sulle montagne, le roccie a strapiombo, visioni cho solo il deserto può donare. Anch’essa costruita lungo una rotta carovaniera, l’affare evidentemente era molto remunerativo, oggi ai nostri occhi appare come un antico presepe. Il colore dominante è l’ocra colore che si confonde con le montagne circostanti. Le antiche case che costituiscono questa Kasbah fortificata salgono una attaccata all’altra su per la collina. L’effetto paesaggistico è da brivido , soprattutto quando la sera qualche luce si accende a rischiarare il buio della notte.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Salvador de Bahia)