Segreti in tavola
Sannio Beneventano nelle Guide di Repubblica Italia del Vino
“Credo che i vini del territorio sannita abbiano ancora molto da dare, solo da qualche decennio la cultura del buon vino sta permettendo ai coltivatori locali di esprimere al meglio le qualità dei loro vitigni. Le tradizioni enogastronomiche di questo territorio rispecchiano un passato e un presente fortemente legato alla pastorizia. E quando torno in queste zone so già di andarmene con un paio di chili in più”. Alessandro Borghese, chef e volto noto della tv, parla così della terra alla quale si è legato grazie alla moglie Wilma, di origini sannite. L’artista Mimmo Paladino invece nel Sannio è nato, e parlando di Benevento afferma di “condividere la definizione che ne ha dato una volta lo scrittore Domenico Rea, che la chiamava città metafisica”, raccontando che proprio nel liceo artistico cittadino è iniziato il suo percorso. In un’altra arte, quella della musica, eccelle il maestro Antonio Pappano, la cui famiglia è originaria di Castelfranco in Miscano: “La cicatrice che ho sulla fronte deriva da una caduta in paese. Avevo 5 anni, è stato un po’ il mio battesimo nel borgo sannita, in un periodo che in un certo senso mi ha segnato sia a livello emotivo che, letteralmente, fisico”.
Si apre con queste tre importanti testimonianze di territorio la nuova perla della collana delle Guide di Repubblica Italia del Vino, dedicata appunto al Sannio Beneventano. Falanghina e Aglianico, Coda di volpe e “Barbera del Sannio”: vitigni con profonde radici nel territorio fanno da base alle produzioni dei circa 40 produttori di vino sulle cui tracce si scoprono le ricchezze della provincia di Benevento. Sono infatti 10 gli itinerari che portano alla scoperta del capoluogo e di tutti i comuni che impreziosiscono le pendici del monte Taburno e la valle Caudina, la valle del Calore e il Fortore, fino alle aree legate a miti e leggende. La storia si mostra nei percorsi dedicati alle più importanti fortificazioni, mentre un itinerario è dedicato al “Sannio dei santi”, su tutti, San Pio da Pietrelcina. Nel volume, realizzato in collaborazione con il Consorzio di tutela, sono poi centinaia i consigli su dove mangiare, dove dormire e cosa comprare per immergersi, in ogni spicchio di territorio, in un’esperienza fatta di tipicità. Ancora, una sezione è dedicata alle enoteche e ai winebar che si incontrano lungo i percorsi, per arrivare alle ricette proposte dagli chef del territorio e che comprendono un vino nella preparazione oltre che, in abbinamento al piatto, un’etichetta tra quelle presenti in Guida.
“Ad appena due ore da Roma, ad un tiro di schioppo dalla indigeribile confusione del litorale tirrenico – afferma nella sua introduzione il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa – il Sannio offre l’esempio di quello che è possibile trovare nell’Italia che non ti aspetti, che sfugge alla catalogazione delle suggestioni vippaiole ma che punta alla sostanza, che offre scorci indimenticabili, cibi genuini, accoglienze semplici ma raffinate, ricordi indelebili, frammenti da conservare con cura nei propri archivi mentali e materiali. E inoltre, ed è per questa ragione che abbiamo deciso di dare alle stampe questa guida, racchiude un concentrato di presidi alimentari che trova nel vino la sua massima espressione”.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento delle Guide di Repubblica dedicato al Friuli-Venezia-Giulia)