Segreti in tavola
– Autunno, tempo di funghi! Ma quali scegliere?
– Gli intenditori sicuramente avranno già provato, o almeno sentito parlare del buonissimo fungo di Borgotaro IGP, proveniente da alcune aree boschive in Toscana ed Emilia Romagna, da sempre vocate alla raccolta di funghi (pensate che già in alcuni documenti del XVII secolo si parlava della commercializzazione del fungo di Borgotaro).
– Si tratta di più varietà di funghi, tutti appartenenti alla stessa famiglia delle Boletacee, quella che comprende anche i funghi porcini, e quindi sono molto simili a questi ultimi come tipologia e gusto, ma con il vantaggio che il marchio IGP garantisce un’ottima qualità del fungo e soprattutto che si tratta di un prodotto sicuro e controllato.
– In particolare, all’immissione al consumo i funghi di Borgotaro devono essere caratterizzati da un odore pulito, non piccante e senza note di legno, fieno o liquirizia e devono presentare determinate caratteristiche organolettiche che ne assicurano la qualità e la freschezza.
– I funghi di Borgotaro IGP possono essere venduti sia freschi che essiccati, e sono un ottimo ingrediente in moltissime ricette diverse, come ben sappiamo.
– Inoltre, fanno anche bene: presentano un elevato contenuto di amminoacidi, e contengono anche proteine, sali minerali (in particolare selenio), fibre, tanta vitamina D2 ed ergosterolo, precursore della vitamina D.
– Volete sapere il segreto per pulire correttamente il fungo di Borgotaro IGP? Non lavateli mai nell’acqua! Dovete tagliare l’estremità terrosa del gambo e poi raschiare via con un coltellino le lamelle sotto la testa, e lo strato esterno del cappello e del gambo, eliminando tutti i residui di terra e anche le parti rovinate. Poi inumidite un canovaccio e strofinatelo su tutte le parti del fungo, pulendolo per bene.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla Porchetta di Ariccia IGP)