Segreti in tavola
Sapevate che il pepe è un frutto?
Proprio così: si ottiene dall’omonima pianta della famiglia delle Piperacee, originaria dell’India del sud ma oggi coltivata in quasi tutti i paesi tropicali.
Il pepe che consumiamo si ricava da un processo di essiccazione, e il pepe nero, verde e bianco si ottengono esattamente a partire dallo stesso frutto, ma raccolto in diversi stadi di maturazione oppure lavorato in maniera leggermente diversa.
Il pepe è sempre stato una spezia molto importante, al centro di scambi commerciali fin dall’antichità, anche per via delle sue proprietà medicamentose.
Infatti il pepe, se consumato con moderazione, può aiutare a regolarizzare le funzioni digestive, grazie al suo contenuto di piperina, che è anche la sostanza che conferisce al pepe il suo sapore e aroma. Inoltre contiene proteine, sali minerali, soprattutto potassio, fosforo, ferro e calcio, e poi niacina.
Come sapete, il pepe può impreziosire tantissimi alimenti, ma voglio svelarvi qualche segreto per conservarlo e utilizzarlo al meglio.
Innanzitutto le sostanze che conferiscono aroma e gusto al pepe sono molto volatili, quindi l’ideale sarebbe conservarlo sottovuoto, o per lo meno in grani intatti, da macinare subito prima del consumo in modo da mantenere il sapore il più possibile. Anche la luce favorisce la trasformazione della piperina, quindi è meglio conservare il pepe in un luogo buio. Il pepe più piccante è quello nero, che infatti si utilizza con parsimonia, mentre il bianco è il più delicato, e il verde è probabilmente il più aromatico, e si può consumare intero, leggermente schiacciato, per esempio nel celebre filetto al pepe verde. Aggiungetelo però sempre a fine cottura, perché perde un po’ di profumo con l’esposizione prolungata al calore.