Segreti in tavola

12.08.2018

La carne bovina è tra le più consumate nel nostro paese, e proprio per questo motivo se ne trovano in commercio infinite varietà e tipologie. Avere così tante opzioni è fantastico, ma può mandare in confusione anche il più esperto degli chef!

Oggi parliamo di una delle carni bovine di eccellenza dell’Italia, tanto buona che ha ottenuto il riconoscimento IGP: il vitellone bianco dell’Appennino Centrale. Pensate che si tratta dell’unica IGP italiana per carni bovine fresche.

Il vitellone bianco dell’Appennino Centrale fa riferimento alla carne di allevamenti di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, ricavata da animali tra i 12 e i 24 mesi. A questa età gli animali sono giovani e la carne resta molto magra con ottimi livelli di acidi grassi. L’Appennino Centrale è la zona di origine di queste razze, che pensate, vengono allevate da più di 1500 anni.

Oggi sono moltissime le province lungo l’Appennino Centrale in cui si allevano i bovini per la produzione di carne di vitellone bianco, sempre nel rispetto delle rigide regole e degli standard qualitativi posti dal disciplinare di produzione.

La carne del vitellone bianco dell’Appennino Centrale è succulenta e nutriente, di grana fine e colore rosso vivo. La consistenza è soda ed elastica con leggere striature di grasso che solcano i muscoli. La famosa bistecca alla fiorentina è proprio uno dei tagli di questa carne!

Ma ne esistono tanti altri: il vitellone bianco può essere cucinato in tanti modi diversi, alla griglia, al forno, allo spiedo, in padella, come spezzatino… insomma, è una carne versatile, buona e sana che dovremmo assolutamente integrare nella nostra dieta!

Ecco qualche segreto per scegliere i tagli di carne adatti a diversi tipi di cottura: per gli arrosti in forno vi consiglio la fesa, la lombata o la costata. Per una bistecca, ovviamente la lombata (con o senza filetto) o la costata. Se invece volete cimentarvi in uno spezzatino, scegliete il campanello, la spalla o il collo. Buon appetito!