Segreti in tavola

09.07.2018

Se cercate sempre pesci che non siano di allevamento, con la ricciola andate sul sicuro, perché non si può allevare.

E non è il solo vantaggio di questo pesce: ha delle carni pregiatissime, sia dal punto di vista gustativo che per quanto riguarda l’apporto nutrizionale, ed è pure molto facile da pulire e cucinare. Insomma, nonostante sia poco presente nelle cucine degli italiani, la ricciola è veramente un prodotto eccellente, consigliabile a chiunque.

È un pesce pelagico, cioè migratore, che appartiene al gruppo dei pesci azzurri e morfologicamente è molto simile al tonno. Il corpo della ricciola è affusolato, con la pelle argentata, una striscia gialla longitudinale e una banda obliqua scura che le attraversa la testa all’altezza degli occhi.

Vive nei mari temperati e poco freddi: nel Mediterraneo e in alcune parti dell’Oceano Atlantico e Pacifico. Può raggiungere dimensioni notevoli, fino a 2 metri di lunghezza e 100 kg di peso.

La ricciola è un pesce “stagionale”, nel senso che è più facile trovarla in vendita da settembre a marzo, quando si avvicina alle coste per la riproduzione, ed è più facile da pescare.

È un pesce leggero e facilmente digeribile, ricchissimo di omega 3, di proteine ad alto valore biologico e di fosforo.

In cucina le sue carni sono apprezzatissime anche se spesso rimpiazzate da quelle di branzini e orate, simili ma meno pregiate. La ricciola è ottima cruda, in carpaccio o tartare, oppure utilizzata per preparare sughi di accompagnamento per primi piatti, ma ovviamente è anche buonissima da sola, al forno o alla griglia.

Ma attenzione, il segreto è non farla cuocere troppo, o la carne diventerà facilmente stopposa. Inoltre cercate di mangiarla sempre freschissima ed evitare il congelamento, perché a differenza di altri pesci tende a cambiare colore, consistenza e sapore.