Segreti in tavola

09.07.2018

Siete amanti dei formaggi? Avete mai sentito parlare del Raschera piemontese?

Si tratta di un formaggio a pasta cruda, pressata, semidura, fatto con latte vaccino con eventuali piccole aggiunte di latte di capra o di pecora. Si produce nell’intero territorio della provincia di Cuneo, in Piemonte, una zona che può vantare un’antica tradizione casearia artigianale che si è tramandata fino a oggi.

Il Raschera viene stagionato per almeno un mese, ed esiste anche nella tipologia d’alpeggio quando viene prodotto e stagionato oltre i 900 metri di altezza. Si presenta in forme tonde o quadrangolari, una crosta sottile di colore grigio-rosastro, talvolta con riflessi gialli, elastica, liscia e regolare; la pasta è bianca, elastica, con numerose occhiature piccolissime e sparse.

Il sapore di questo formaggio è delicato, profumato e con una nota leggermente piccante; maggiore è la stagionatura, più sapido sarà il formaggio. Il Raschera d’alpeggio presenta invece una pasta più gialla e un sapore intenso, con aromi delle erbe di montagna.

Il Raschera è un prodotto DOP dal 1996, a sottolineare il suo forte legame con il territorio e le tradizionali tecniche di produzione. D’altronde il nome stesso di questo formaggio deriva proprio dall’Alpe Raschera, nella zona in cui viene prodotto.

Il Raschera è un ottimo formaggio da pasto che viene spesso fuso e utilizzato come ingrediente di risotti, paste ripiene, ma anche verdure e insalate particolari.

Ovviamente non è un formaggio ipocalorico, e se siete a dieta potrebbe facilmente indurvi in tentazione, ma vi svelo un segreto: le forme meno stagionate contengono molte meno calorie perché la concentrazione d’acqua è maggiore. Provatelo con un po’ di noci e miele!