Segreti in tavola

20.01.2018

Oggi vi parlo di un salume arricchito dall’aroma della nebbia…
Dico sul serio! Secondo gli abitanti della Bassa Padana, per ottenere l’autentico culatello di Zibello la nebbia è un ingrediente fondamentale. La fase di stagionatura è infatti cruciale durante la lavorazione di questo pregiatissimo salume. La qualità dell’aria, influenzata in gran parte dalla nebbia, influisce tantissimo sulla buona riuscita del culatello e sulle sue caratteristiche organolettiche.

Il culatello di Zibello è un prodotto DOP, proprio per via dello stretto legame con il territorio e con le tradizionali tecniche di produzione, che si tramandano da almeno 300 anni. Si ottiene a partire dalla coscia di maiale, che viene insaccata nella vescica del maiale stesso. La lavorazione può avvenire solo in alcuni comuni della provincia di Parma, esclusivamente nel periodo tra ottobre e febbraio, quando la carne viene decotennata, sgrassata, disossata, rifilata a mano per darle la caratteristica forma a pera, e poi salata, speziata e insaccata nella vescica di suino. Poi inizia la stagionatura, che dura intorno ai 14 mesi e mai meno di

Il nome culatello viene da “culatta”, la parte posteriore della zampa di maiale, quella utilizzata per produrre il salume.

I culatelli prodotti ogni anno sono meno di 100.000, contro milioni di prosciutti, ed ecco spiegato il motivo del prezzo non proprio basso. Il peso di un culatello si aggira intorno ai 4 kg.

Il segreto per gustare al meglio il culatello è tagliarlo a fettine sottili e mangiarle al naturale, per poterne apprezzare tutte le note di sapore. Va accompagnato da vino frizzante, possibilmente locale, e al massimo si può abbinare con del pane, ma che sia morbido, dolce e non troppo acido. Se il culatello è più stagionato si può anche aggiungere un ricciolo di burro.

per saperne di più consorziodelculatellodizibello.it