Segreti in tavola

13.04.2018

Cercate dei carciofi perfetti da mangiare crudi, senza quella fastidiosa sensazione astringente?
Il carciofo spinoso di Sardegna è quello che fa per voi! Questo prodotto è apprezzatissimo per via del suo contenuto di carboidrati, che è leggermente più elevato rispetto agli altri carciofi e controbilancia la presenza dei tannini conferendo al carciofo un sapore dolce.

E’ facilmente riconoscibile perché è, appunto, spinoso. Il capolino è conico, allungato, verde con sfumature violacee, e spine gialle sulle punte delle foglie. Il gambo è poco fibroso e tenero, quindi ottimo da mangiare.

Il carciofo spinoso di Sardegna è un ecotipo locale selezionato durante più di un secolo dagli agricoltori sardi, e il risultato è stato molto azzeccato, tanto che nel 2011 questo prodotto ha ottenuto il riconoscimento DOP.

Il carciofo fa bene alla salute, e lo spinoso di Sardegna non fa eccezione: apporta numerose vitamine, in particolare la A e la C, sali minerali (soprattutto calcio, potassio, sodio e ferro), fibra, e poi la famosa cinarina, sostanza amara che fa bene al fegato e alla digestione.

Ecco qualche segreto per scegliere il carciofo spinoso di Sardegna e prepararlo al consumo: per verificarne la freschezza assicuratevi che il capolino sia sodo al tatto, ben chiuso sulla punta, con le foglie strette tra loro e di colore brillante; spezzandone una, il rumore dev’essere secco. Il gambo deve essere rigido e tagliato da poco. Per pulire il carciofo spinoso di Sardegna, bisogna sempre eliminare le foglie esterne più dure, fino ad arrivare a quelle più tenere all’interno. Il gambo può essere mantenuto ma bisogna eliminare 2-3 cm alla fine, e poi andrà tolta la “barba” interna al carciofo. In attesa della cottura lasciate il carciofo tagliato in ammollo in acqua e succo di limone per evitare che si ossidi. Il carciofo spinoso di Sardegna è ottimo crudo, in pinzimonio, ma anche in altre ricette, ad esempio torte salate, o cucinato con carne, soprattutto di agnello.