Segreti in tavola

02.02.2018

Sapevate che l’anice era già apprezzato dagli antichi Romani che lo utilizzavano alla fine dei banchetti più impegnativi, per via del suo effetto più conosciuto, ovvero quello digestivo?
L’anice arrivò dall’Oriente in tempi remoti e divenne subito una spezia molto gradita sia dai Romani che dai Greci.
In realtà con il nome di anice vengono indicate tre piante che appartengono a diverse famiglie ma sono accomunate dal sapore e dall’aroma.
• L’anice verde che è l’anice più diffuso in Occidente. Ha fiori sono giallo chiaro e i semi piccoli e ovali di color marrone con striature più chiare. Il suo sapore si avvicina molto a quello del finocchio.
• L’anice stellato che proviene dalla Cina. Il nome deriva dalla forma a stella dei frutti ma questa pianta è conosciuta anche come “Anice di Siberia” (poiché introdotto in Europa attraverso la Russia), “Anice stellato cinese” e “Badiana”. Il sapore è molto simile a quello della pianta di liquirizia tanto da esserne sostituito in alcune ricette.
• L’anice pepato: pianta della famiglia originaria della Cina, Corea e Giappone. I suoi semi hanno un gusto molto piccante e aromatico.
Della pianta dell’anice vengono utilizzati i semi o i piccoli frutti essiccati.
L’anice è un antispasmodico, per questo viene utilizzato per tisane e infusi digestivi e antigonfiore, favorisce il rilassamento ed è spesso presente nei medicinali contro la contro la tosse.
Inoltre l’anice è uno stimolante e nell’antichità era considerato un potente afrodisiaco capace di risvegliare gli ardori sessuali e combattere l’impotenza.
Se assunto come rimedio naturale per curare dei disturbi va consultato un medico: perché dosi elevate di anice possono risultare tossiche.
Il sapore dell’anice è gradevole, balsamico e delicato, per questo è molto adatto ad aromatizzare pane, dolci e pasticcini, ma è usato anche sui formaggi e sulle verdure in Europa settentrionale, mentre in Oriente e in alcune zone del Mediterraneo è spesso abbinato alla carne.
L’anice del tipo “stellato”, è alla base di molte ricette cinesi per aromatizzare carni come anatra, maiale e pollo.
In Francia, i liquori con essenza di anice sono chiamati Pastis: la loro origine risale al 1905 quando le distillerie dovettero trovare una bevanda che sostituisse l’Assenzio, messo al bando perché troppo forte. In Italia questa spezia appartiene soprattutto alla tradizione marchigiana dove è alla base dei liquori e digestivi come l’Anisetta e la Sambuca, con cui spesso vengono aromatizzati vari dolci, tra cui i famosi biscottini conosciuti come “anicetti”. Ecco la ricetta

Anicetti

Ingredienti

500 g di farina
500 g di zucchero
250 g di olio d’oliva
8 uova
80 g di semi di anice
scorza grattugiata di 1 limone
1 bicchiere di latte

Preparazione

Impastate gli ingredienti mescolandoli tutti insieme, partendo dalle uova, zucchero, farina, olio d’oliva, latte scorza di limone e latte. Ricavatene una forma tipo pagnotta di pane e cuocetela in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Tagliate, quindi, i biscotti come fette piuttosto larghe e ripassatele nuovamente 10 minuti in forno per farle asciugare. (Ricetta tratta dal sito spesamarche.blogspot.it)