Good Life

17.07.2015

L’Assemblea Capitolina ha approvato oggi il nuovo regolamento sugli orti urbani.
La delibera, che prevede il regolamento “per l’affidamento in comodato d’uso gratuito e per la gestione di aree verdi di proprieta’ di Roma Capitale compatibili con la destinazione a orti urbani”, ha come obiettivo primario la disciplina dei criteri e delle modalita’ per l’affidamento a titolo gratuito da destinare alla realizzazione di orti/giardini urbani ad associazioni o a gruppi costituiti no profit. Aree individuate “nell’ambito delle zone del piano regolatore generale compatibili con le finalita’ previste dal regolamento stesso”.

L’idea, in sostanza, è quella di creare percorsi di cittadinanza attiva come occasioni di aggregazione sociale, promuovere il presidio del territorio valorizzando il patrimonio verde e agricolo e la tutela della biodiversita’, oltre a offrire l’opportunita’ di produrre una parte del proprio fabbisogno quotidiano di ortaggi in maniera ecologicamente e socialmente sostenibile.

Sarà il Dipartimento Ambiente o il Municipio a conferire le aree in comodato d’uso gratuito per un massimo di sei anni mediante apposita convenzione.

Il regolamento sugli orti urbani distingue tra: area destinata ad orti/giardini urbani (terreno comunale dato in comodato d’uso gratuito ad associazioni o gruppi no profit); Orto/giardino urbano (lotto di terreno non superiore ai 60 mq destinato alla produzione di fiori, frutta e ortaggi); Orto/giardino condiviso (area da coltivare collettivamente a scopo sociale); Orto/giardino didattico (area da destinare alle scuole presenti nel municipio).

Saranno vietate le sementi Ogm e le attività svolte all’interno delle aree non potranno essere finalizzate al conseguimento di alcuna forma di lucro.
“Sono molto contenta che sia arrivata in Aula questa delibera che racconta di un percorso di almeno due anni fatto per costruire il regolamento degli orti urbani. Un percorso – ha spiegato l’assessore all’abiente Estella Marino – fatto insieme alle realta’ ortiste che gia’ sono presenti sul territorio. E proprio dalla loro proposta e’ nata la base del regolamento che ha avuto un processo di partecipazione e lavorazione lungo. Tutto questo nasce da una realta’ che esiste e funziona perche’ l’orto urbano e’ diventato un oggetto che ha molti profili e spesso costruendo comunita’ in quartieri in cui non c’erano neanche le piazze. Gli orti urbani rappresentano un momento di valorizzazione del territorio e anche un principio di sussidiarieta’ orizzontale sulla manutenzione del bene pubblico. Noi avevamo, quindi, l’esigenza di regolamentare perche’ credo vada a tutela di tutti stabilire regole chiare in modo da avere la definizione di quale sia il rapporto tra il pubblico e i cittadini privati”.