Good Life

16.05.2017

Mangiare un cucchiaino di miele ogni sera prima di andare a letto contribuisce a perdere peso: questo è quanto sostiene il nutrizionista Mike McInnes che avrebbe provato scientificamente gli effetti ‘salva linea’ di questo alimento notoriamente molto zuccheroso.

Sfruttando le competenze di questa sostanza che innesca cambiamenti metabolici, l’esperto assicura che ingerendone una piccola quantità prima di andare a dormire non si soccombe alla voglia di zucchero e si bruciano i grassi durante il sonno, e senza perdersi nel conteggio delle calorie, si possono perdere fino a 3 chili alla settimana.

Alla base del semplice rimedio, ci sarebbe la combinazione unica degli zuccheri naturali contenuti nel miele che, usato come ingrediente principale nelle ricette al posto del solito zucchero raffinato, permette di non rinunciare a tutti gli snack e ai dolcetti di solito vietati nelle diete, fino a sedare completamente i meccanismi del cervello che scatenano la voglia di zucchero.

“Un cervello affamato è un cervello stressato che invierà un cocktail di messaggi chimici per cercare di recuperare zuccheri da qualsiasi altra possibile fonte”, sostiene McInnes e il miele possiede le caratteristiche giuste per rompere questo circolo vizioso – nonostante la sua dubbia reputazione nutrizionale – riducendo lo stress notturno e permettendo di dormire meglio se assunto di sera.

Per dimagrire, quindi, basterebbe seguire alcune semplici regole: sostituire lo zucchero col miele, iniziare la giornata con uno o due cucchiaini di miele in una tazza di acqua calda, preferire un po’ di miele spalmato sul pane tostato integrale o un cracker integrale e concludere la giornata con una bevanda calda e il solito cucchiaino di miele che pertanto può aiutare a dimagrire, ma solo se si evitano le calorie che forniscono gli alimenti artificiali e trattati come patatine, bibite gassate, cibi fritti ed elaborati.

Tuttavia, qualche dubbio su questo meccanismo è stato comunque sollevato da altri dietologi, dato che un alimento così dolce resta sempre dannoso per alcune categorie di persone, come, ad esempio, per i diabetici.

In collaborazione con:

 romatoday