Good Life

20.12.2017

Si torna alla medicina monastica, la cosiddetta galenica conventuale di memoria medievale, quella che si praticava nelle abbazie e produceva medicinali e composti curativi realizzati con piante ed erbe. L’argomento è stato approfondito nel corso del 38° Congresso nazionale della Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie che si è svolto recentemente a Roma. L’idea è quella di portare nel presente la cultura e la manualità delle origini, ripercorrendo arti e mestieri dei secoli scorsi: e allora ecco riemergere, da vecchi libri polverosi, ricettari medievali, erbari e strutture di cure del Medioevo. Nei monasteri e nei conventi del ‘200 e ‘300 c’era spesso il cosiddetto hortus simplicium, il giardino dei medicamenti semplici, dove venivano coltivate le piante poi utilizzate dai monaci per preparare medicinali e composti. Infatti grazie alla conoscenza delle erbe officinali che spesso si tramandava per esperienza, i monaci sapevano preparare impacchi, unguenti e medicamenti capaci di curare.